
“La questione del petrolio non può essere derubricata, almeno per la Basilicata, a una questione meramente amministrativa di concessione e di permessi; per la sua forza ma anche per il suo impatto, per la sua incidenza, deve essere ripresa quella intesa istituzionale che fu sottoscritta oltre dieci anni fa, nel 1998, tra Governo e Regione, perché questo contributo straordinario al fabbisogno energetico nazionale abbia delle ricadute dal punto di vista della tutela ambientale, ma anche dal punto di vista di uno sviluppo sostenibile di quella realtà”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Cosimo Latronico, commentando la risposta ricevuta in aula dal sottosegretario per lo sviluppo economico, Stefano Saglia, in merito all'interrogazione sul rilascio di autorizzazioni alla ricerca e coltivazione di idrocarburi in Basilicata. “ Il Governo sta già lavorando in questo senso perché il tavolo di intesa, o di nuova intesa, con il Governo regionale si possa rapidamente realizzare, sia per dare un impulso agli investimenti, sia per verificare tutte le partite dello sviluppo che già nel 1998 ci si era impegnati a portare avanti e che poi - magari - non hanno trovato attuazione. Ciò determina anche una certa delusione dal punto di vista del consenso delle popolazioni che per un verso hanno contributo e contribuiscono al fabbisogno energetico nazionale e, per l'altro, vedono non appagate le loro aspettative di sviluppo. Tra le altre cose, è opportuno segnalare come in questa intesa ci sia un'attenzione perché tutto il sistema della formazione - centri di ricerca e università - sia coinvolto per costruire quelle competenze nel settore ambientale ed energetico. Il vero coinvolgimento sarebbe in linea con le aspettative di avanzamento e di coesione. Ricordo, non da ultima, la proposta che è stata già avanzata da alcuni colleghi parlamentari,e anche dal sottosegretario Viceconte, volta ad istituire, proprio in Basilicata, l'Agenzia europea per lo sviluppo delle risorse energetiche, stante la capacità e la potenzialità in termini energetici che la Regione possiede”.
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