La riduzione del 75% (100 milioni di euro invece dei precedenti 400 milioni) prevista dalla Legge di stabilità è un grave colpo inferto alle migliaia di associazioni, fondazioni, enti non profit che fanno parte del cosiddetto “Terzo Settore” e che, proprio in virtù del 5 per mille, possono sperare di sopravvivere.
Il taglio previsto è il sintomo di un Paese che non sa o non vuole investire sul proprio futuro e che non riconosce nei beni immateriali (cultura,sport, assistenza, volontariato in genere) un valore imprescindibile per tutta la comunità nazionale.
Tagliare i fondi a disposizione del "5 x 1000" significa anche limitare drasticamente la libertà dei cittadini di decidere come destinare la propria quota dell'imposta sui redditi direttamente a sostegno degli operatori del terzo settore.
Ci auguriamo pertanto che nei prossimi giorni, già all'approvazione definitiva della Legge di stabilità dello Stato, si possano reintegrare i fondi senza attendere il decreto "milleproroghe" di fine anno.
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