TURSI: Progetto di riqualificazione della Rabatana
Ho trovato davvero innovativo ed economicamente interessante il progetto di Marinagri, il fantastico villaggio turistico alla foce del fiume Agri, con tantissime ville, spiagge private e posti barca, il tutto in un complesso turistico completamente autonomo. Un qualcosa del genere si potrebbe fare in Rabatana, centro storico di Tursi, ma anche in tutti i centri storici diroccati e fatiscenti della Basilicata.
Il progetto a cui pensavo prevede una valutazione economica degli immobili privati presenti nel rione antico. Il tutto deve essere poi espropriato pagando ai proprietari una più che equa indennità, quasi un prezzo di vendita. Qui subentra una grossa azienda di promozione turistica che rivende gli immobili ai turisti o a chiunque li volesse e con le tranche di pagamento pattuito con i futuri proprietari, si ricostruisce il tutto, ridando vita al centro storico. Naturalmente c’è bisogno di una grande azienda del settore turistico e alberghiero, che riesca a progettare un futuro vivo alla nostra Rabatana. Se ci sono privati che vogliono rimanere proprietari delle loro case nel centro storico, hanno il vincolo di ristrutturare le strutture di loro proprietà, a spese loro, con i parametri imposti dai progettisti oppure saranno costretti a lasciare l’immobile al Comune. Il fine ultimo del progetto è la totale ristrutturazione e risistemazione del centro storico con soldi privati e spendendo il meno possibile risorse pubbliche. Chiunque si può opporre, ma l’utilità generale dovrà prevalere sull’interesse legittimo del privato cittadino. È ovvio però che anche l’amministrazione comunale dovrà fare la propria parte. Prima di tutto dovrà espropriare gli immobili. L’articolo 838 del Codice Civile parla chiaro: si provvede ad espropriazione “se il perimento dei beni ha per effetto il nuocere gravemente al decoro della città o delle ragioni dell’arte, della storia o della sanità pubblica.” Oltre a ciò il Comune deve fornire la Rabatana dei servizi necessari. Parlo soprattutto della viabilità, dei parcheggi, delle aree verdi, delle piste ciclabili e delle aree ludiche pubbliche. Voglio farvi un esempio: la strada che collega il centro abitato di Tursi alla Rabatana, passando per la pineta, deve essere risistemata. Ci vogliono nuovi ponti, nuovi allargamenti, maggiore sicurezza. E poi, nella pineta e lungo la strada c’è anche lo spazio per creare aree verdi, piste ciclabili, percorsi pedonali. Tutto questo per supportare il progetto di riqualificazione della Rabatana, ma anche per riconquistare la nostra pineta e il nostro centro storico. La convenienza economica, sociale, infrastrutturale e occupazionale è palese. L’unica cosa che occorre è la grande e seria progettualità: serve qualcuno che pianifichi il tutto anche nei minimi dettagli, senza lasciare nulla al caso, ecco perché c’è bisogno di qualcuno di esperienza e del settore. Non bastano risorse finanziarie, servono anche risorse umane da spendere in progetti anche impegnativi, per rilanciare una volta per tutte un patrimonio comune. Oppure, se questo risulta essereun progetto estremo, complesso e difficile da realizzare, almeno si possono incentivare i privati a darsi da fare con le loro capacità, imponendo regole e tempi. Una cosa è certa: se, un giorno, Tursi acquisterà un nome ed una fama nel mondo, la Rabatana può di certo diventare un polo alberghiero e ricettivo stupendo. Si potrebbe prendere ad esempio la Toscana e i suoi paesi che vivono la quotidianità nei centri storici ben rifiniti e soprattutto abitati, anche se scomodi.
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