BERLUSCONI E I FUNZIONARI DI TERZA CATEGORIA
Nessuna meraviglia per il fatto che Berlusconi se la rida e non tenga in considerazione “i pettegolezzi di funzionari di terza categoria”, come li ha definiti. Da che mondo è mondo, infatti, si sa che i rapporti delle varie ambasciate sparse nei vari continenti sono formati per un buon 60 per cento da notizie scopiazzate dalla stampa locale, mentre il resto proviene da informatori vari, colloqui riservati e così via.
Ma il fatto è che quei rapporti partiti dall’ambasciata di via Veneto non sono stati considerati pettegolezzi da Washington né vengono ritenuti tali dagli altri governanti, non solo occidentali, e questo semplicemente perché tutti ormai hanno avuto modo e opportunità di constatare la vera indole del nostro premier. Negli ultimi anni Berlusconi si è comportato in modo a dir poco “strano” soprattutto in occasione di importanti appuntamenti internazionali: un atteggiamento non certo adatto ad un uomo di Stato che, fondamentalmente, deve infondere sicurezza e mostrare non solo affabilità ma soprattutto affidabilità.
Delle intemperanze del nostro premier sono piene le cronache (non solo quelle giudiziarie). Il gossip sguazza e impazza nel suo privato, ma non è raro coglierlo in atteggiamenti sconvenienti anche durante manifestazioni istituzionali: e non parlo delle battute assurde fatte passare per “barzellette”, delle gaffes o dei giochini infantili millantati come “spiritosaggini” per accattivarsi la simpatia dei capi di Stato e di Governo mondiali.
Parlo, ad esempio, di quando più volte si è “assopito” durante riunioni pubbliche, anche in piena aula parlamentare. Forse il gran lavoro notturno (“Dormo solo tre ore per notte, il resto del tempo lo passo lavorando per l’Italia”, ha avuto modo di dire in più di un’occasione) gli impedisce un sereno riposo. Poi abbiamo saputo che quel lavoro era di ben altra natura…
Parlo delle ripetute bugie propinate agli italiani; degli accordi sottobanco con questo o quel dittatorello mirati solo ad accrescere la consistenza del suo impero; delle botte di cipria per coprire le magagne di un Governo che nulla ha fatto contro la crisi economica e sociale che ha colpito il Paese.
Il ritratto dipinto dai funzionari dell’ambasciata Usa sarà pure impietoso, ma una cosa mi ero dimenticato di dire: nello scopiazzare la stampa locale, solitamente questi solerti servitori del loro Paese scelgono solo le notizie che hanno maggior fondamento.
Stranamente non sembrano aver utilizzato come fonti i giornali e le tv vicine a Berlusconi.
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