GIORDANO (UGL):”PERCHE’ SI SPOPOLA LA BASILICATA?”
“Quella del tentativo di portare in Basilicata le industrie con i soldi piovuti dopo il terremoto del 1980 ,tantissimi soldi, l' illusione potrebbe durare pochi anni, giusto il tempo per accorgersi che la regione sarebbe stata appesa ancora al suo destino grazie alla FIAT altrimenti se ciò non fosse veritiero,a parere dell’UGL Basilicata, sarebbe risucchiata di nuovo nel gorgo delle regioni europee più depresse ; lanciamo un grido dall’allarme,l' emigrazione, che nel secolo scorso aveva spopolato interi paesi, è ripresa alla grande tanto che la regione ha perduto in meno di vent' anni, dal 1991 al 2010, ben 23 mila abitanti: da 611 mila a poco più di 588 mila”.
Lo dice in una nota il segretario regionale dell’UGL metalmeccanici,Giuseppe Giordano.
“ Un dato che dice tutto,da qualche anno la Lucania, dopo essere stata faticosamente tirata fuori con robusti flussi di denaro dalle regioni depresse classificate dalla Ue con la sigla «Obiettivo uno», sta tornandoci dentro con un guaio perché quei soldi, stando alle regole attuali, non arriveranno più, neanche se la Basilicata tornerà a essere una regione povera. Tanti paesi, stanno diventando dei presepi deserti ora che l' impatto della notizia Fiat a Melfi sta’ verificando questo infrenabile stillicidio della cigo. Oggi – continua l’esponente UGL - la Fiat, quella del 1992 non è la stessa, e’ un' altra cosa : i 2.884 miliardi di contributi statali che avrebbero portato lavoro per migliaia di persone e decine di imprese per la costruzione della fabbrica e che il grande stabilimento di automobili avrebbe trascinato con sé anche un gigantesco indotto ,ha prodotto circa 10000 nuovi posti di lavoro. Ma solo FIAT non è bastata,le istituzioni sono state solo ed esclusivamente tutte a guardare! Dove sono le strade, ferrovie,le infrastrutture con lo sventolio continuo e pubblicitario di promozioni ed investimenti su opere pubbliche iniziate e mai concluse. Perché – aggiunge Giordano - la Regione allora non è cresciuta? Non possiamo scaricare le colpe con la crisi seguita al crac finanziario mondiale del 2008: Melfi,il territorio,la Basilicata devono avere adesso paura, fino al 2004 neanche sapevamo, qui alla SATA, il significato delle parole Cassa integrazione ma nel solo secondo semestre 2010 i giorni di «Cassa» sono stati 40 anche per l' indotto; gli effetti della crisi globale sono risultati amplificati dalle fragilità strutturali dell' economia locale con un calo del Pil pro capite del 7% , nettamente superiore alla già allarmante media italiana. Per non parlare della politica : destra o sinistra, i lucani a Roma pesano sempre meno, figurarsi a Bruxelles. Bisogna prenderne atto e registrare considerazioni fatte dall’A.D. della FIAT Marchionne , ed è ciò che noi UGL stiamo ribadendo a chiari lettere, sullo scenario che si potrebbe prospettare a breve nello stabilimento SATA e che il tutto và scongiurato:sarebbe una catastrofe lavorativa per tutta la regione se ciò accadesse,uno zumami che coinvolgerebbe migliaia di lavoratori che si troverebbero,inaspettatamente dall’oggi al domani, con delle lettere di licenziamento in tasca. Il Manager non risponde più a nessun attacco. Il piano e’ estremamente chiaro – ha spiegato Marchionne: le condizioni del mercato di adesso sono cambiate. Tale risposta potremmo avere da qui a pochi anni o mesi anche sullo stabilimento SATA di Melfi. I livelli di non competitività dello stabilimento meridionale di Melfi, non può essere risolto con interventi strutturali:il tutto sarebbe risolvibile se si spostasse tutta la Basilicata vicino alla Lombardia poiché dal punto di vista logistico non sarebbe possibile fare assolutamente niente a questa fabbrica perché e’ il posto fisico che e’ sbagliato:allora – conclude il segretario regionale dell’UGL Basilicata metalmeccanici,Giuseppe Giordano - non rimane che rifare le valige,spopolare la Regione ed andare altrove”.
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