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mercoledì 24 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA DEL CONSIGLIERE REGIONALE DEL PDL MARIO VENEZIA


I colleghi consiglieri Rosa e Pici del PdL, con un proprio comunicato stampa, smascheravano l’organo di governo regionale per l’adozione di atti amministrativi la cui natura è sembrata irregolare. In particolare, evidenziavano come il 22 ottobre scorso tale consesso assumeva un provvedimento avente ad oggetto: Approvazione della convenzione tra l’AGEA, la Regione Basilicata e l’ARBEA per i pagamenti del Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013.

Con tale convenzione l’AGEA, che come è noto è subentrata nelle funzioni che erano state proprie dell’ARBEA sino al 15 ottobre scorso, delegherebbe, in teoria, la Regione Basilicata mentre, nei fatti, attribuirebbe la delega al’ARBEA non per accelerare i tempi di erogazione dei contributi agli agricoltori ma, al contrario, per sottostare alle volontà della maggioranza di governo regionale che, come viene riferito dal mondo agricolo, avrebbe la necessità di “accontentare” l’attuale Commissario straordinario dell’Ente.

E’ la solita logica del governo regionale lucano che, invece di impegnarsi per risolvere i tanti problemi del settore produttivo regionale, preferisce garantire i propri tesserati di partito con comode poltrone e corposi stipendi. Francamente non riusciamo a comprendere le motivazioni che spingono De Filippo e Co. a remunerare, lautamente ( 6 mila euro netti in busta paga mensili ), un Commissario straordinario che non può svolgere alcuna mansione, quindi inutile. Ma in Basilicata può accadere tutto ed il contrario di tutto. Infatti, per conseguire tali traguardi politici, il Governatore non va per il sottile, giungendo, addirittura, ad adottare delibere, prive di allegato, e ad integrarle dopo… con calma.

Nello specifico, la Giunta dimentica che il 22 ottobre il dott. Freschi era ancora commissario straordinario dell’ARBEA; com’è possibile che l’allegato schema di convenzione, probabilmente messo a punto solo in data successiva, gli attribuisce l’incarico di direttore solo dal 25 ottobre?

La denuncia dei colleghi consiglieri deve aver irritato non poco i “macchinisti” tant’é che il black out nel mondo dell’informazione è stato pressoché totale a conferma della lungimiranza dell’esecutivo regionale che, preventivamente, si è cautelata, contrattualizzando noti giornalisti di testate lucane e ponendoli in posti chiave della comunicazione istituzionale.

Immaginiamo già quale sarà la difesa del presidente della Giunta: “la colpa è tutta del dattilografo”. Nessuna malafede, nessun atto a “posteriori”. Massima legalità e correttezza amministrativa. Perfetta gestione degli atti da parte dei Dirigenti. Se qualcuno si attende delle dimissioni per il pasticcio denunciato dai colleghi Rosa e Pici rimarrà deluso. Forse sarà il malcapitato dattilografo di turno ad essere richiamato per la grave sbadataggine.

Troppo facile. Troppo semplice. Ma il PdL ha scoperto il gioco e non consentirà a nessuno di questi personaggi di uscirsene bellamente da questa vicenda, che ha abbondantemente superato il limite della decenza e gli elementi basilari della correttezza amministrativa.

Infatti, la questione è, ormai, chiara e cercherò di illustrarla.

A seguito della revoca del riconoscimento all’ARBEA di Ente pagatore (merito da ascrivere all’ex direttore dell’Ente, a De Filippo ed alla Giunta), con il suo subentro, l’AGEA, ha convocato la Regione Basilicata assegnando la delega specifica al Dipartimento Agricoltura per la gestione delle domande di sviluppo rurale. Né più né meno di quello è avvenuto, senza enfasi, in tutte le altre regioni prive di organismo pagatore. In Basilicata, invece, la Giunta, con un autentico escamotage, per tenere in vita l’ARBEA impone all’AGEA la convenzione con l’ex Organismo Pagatore.

L’AGEA, in verità, è titubante, anche perché rischia un’autentica figuraccia con la burocrazia di Bruxelles, ma la Regione Basilicata è irremovibile.

La fase del contraddittorio, tuttavia, richiede del tempo e la data del 25 ottobre è oramai superata con il rischio dello spettro del disimpegno automatico, in pratica, le risorse dello sviluppo rurale non spese entro il 31 dicembre sono inevitabilmente perse a danno e discapito del mondo agricolo regionale. Per cercare di evitare questo autentico disastro, la Regione Basilicata, che aveva deciso di dare un’accelerazione adottando anzitempo, con autonoma deliberazione, una convenzione inesistente, integrerà l’atto solo successivamente al giorno 25.

Purtroppo, il pasticcio era stato commesso.

Così accade che la delibera già adottata dalla Giunta viene integrata dello schema di convenzione a posteriori, schema che attribuisce al dott. Freschi, commissario, l’incarico di direttore, proprio con una delibera datata anteriormente.

Ma non è tutto qui. Accanto alle irregolarità evidenziate da Rosa e Pici se ne riscontra un’altra. Inspiegabilmente, la Regione adotta uno schema di convenzione che, formalmente, l’ AGEA ignora. Infatti, il suo organo di governo non lo ha discusso e, tanto meno, approvato. Orbene, come può l’ AGEA, ente delegante ai sensi dei regolamenti comunitari che disciplinano la materia, approvare un atto amministrativo prima che, ufficialmente, gli sia stato proposto?

In una regione “normale” errori di tale gravità ed evidenza avrebbero imposto le immediate dimissioni dei Dirigenti. In Basilicata, invece, accade l’esatto contrario: più errori commetti, più la Regione ti premia.

Il PDL non rinuncerà ad acquisire tutti gli elementi di questa farsa e ad informare puntualmente i lucani sulle modalità di azione di questo governo regionale che, spesso, compie atti gravissimi ed istituzionalmente indecorosi.

Chiederemo, pertanto, al Ministro dell’Agricoltura ed al Presidente dell’ AGEA di valutare la regolarità degli atti assunti e in corso di adozione e se gli stessi siano stati improntati alla massima correttezza istituzionale.

Da sempre il PDL tutela gli interessi del mondo agricolo regionale e continuerà a farlo nonostante una Giunta Regionale pasticciona, incapace, arrogante, superficiale e dannosa per l’intera comunità lucana.


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