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martedì 6 dicembre 2011

Michele Molinari (Aniem-Confapi Basilicata) agli Stati Generali delle Costruzioni “Agire subito per evitare il collasso dell’edilizia in Basilicata”


“In Basilicata l’edilizia è ridotta allo stremo delle forze e occorre agire in fretta per evitare il collasso del settore sul territorio lucano”. E’ la richiesta formulata da Michele Molinari in rappresentanza di Aniem-Confapi Basilicata durante la riunione degli Stati Generali delle Costruzioni, promossa a Potenza presso il teatro Don Bosco da Confapi e dalle altre associazioni di categoria assieme alle organizzazioni sindacali.
“La crisi che ha investito l’economia mondiale – ha dichiarato Molinari – ha perso i caratteri della transitorietà e impone nuove strategie e nuovi strumenti per fronteggiare una situazione diventata ormai insostenibile per gli imprenditori del settore edile. Pertanto siamo qui a manifestare la nostra indignazione e siamo costretti ad alzare il tono della voce per far valere i nostri diritti. Siamo stanchi di vacue promesse, vogliamo vedere i fatti e anche in tempi rapidi, perché di tempo per noi non ce n’è più”.
Parla con il cuore in mano Michele Molinari e i suoi strali sono rivolti soprattutto alla classe dirigente della nostra Regione: “Vogliamo una pubblica amministrazione concreta, responsabile e dinamica – dichiara Molinari – capace di prendere decisioni e avulsa da comportamenti pilateschi e da atteggiamenti dilatori: chi non decide si faccia da parte. Si avverte il bisogno di intelligenza pubblica, con l’abbandono di visioni parziali e di corporativismi. Noi siamo pronti a tutto per traghettare fuori dalla crisi le nostre aziende; tuttavia pretendiamo la massima considerazione dalla politica, poiché lo sviluppo sociale ed economico passa necessariamente attraverso l’imprenditoria locale.”
Molinari ha indicato durante il suo intervento una serie di azioni necessarie per rilanciare il comparto dell’edilizia sul nostro territorio: “Occorre spendere tutte le risorse a disposizione degli enti pubblici locali in infrastrutture e opere pubbliche perché ci sono bandi e graduatorie fermi da troppi anni e un mare di risorse mai spese per colpa di chi non decide. Le statistiche dicono che la Regione Basilicata è ai primi posti contabilmente per la spesa delle risorse comunitarie ma non va trascurato il cosiddetto reflusso, cioè le risorse non spese che ritornano a Bruxelles sottraendo al territorio lucano enormi potenziali di sviluppo. Uno sviluppo frenato naturalmente anche da una serie di carenze istituzionali, che pesano in modo considerevole sull’economia. L’edilizia sconta difficoltà legate ai ritardati pagamenti, l’inefficienza di molte stazioni appaltanti locali, la mancanza di nuovi strumenti urbanistici e di programmi di edilizia privata e di housing sociale.
Il problema principale è in questo periodo è la mancanza di liquidità ed in particolare dei mancati pagamenti, vera piaga del settore edile. Le imprese devono fare i conti con un numero sempre più alto di Enti pubblici cattivi pagatori, non solo per il Patto di Stabilità, ma soprattutto per episodi di cattiva amministrazione. In proposito gli esempi si sprecano, le imprese sono in sofferenza e una bomba sociale sta per essere innescata”.
Ai ritardi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione si aggiungono quelli delle grandi imprese di costruzioni provenienti da fuori regione e che lavorano in Basilicata. Eppure c’è una direttiva comunitaria sulla lotta ai ritardati pagamenti che fissa il termine di 30 giorni per i pagamenti della p.a. alle imprese e di 60 giorni per il pagamento fra privati ma l’Italia non ha recepito questo provvedimento emanato dalla Comunità Europea.
A questo quadro nerissimo – ha proseguito Molinari – si aggiunge la stretta creditizia che, se nel resto del Paese è ancora ai primi segnali, da noi è un vero e proprio credit crunch, con le banche che scaricano sulle imprese l’aumento del costo per la raccolta del denaro. Il tessuto imprenditoriale lucano è alle prese con una crisi senza precedenti, che sta mettendo in ginocchio imprese, fornitori, lavoratori e famiglie. Occorre pertanto rilanciare il settore partendo da due pilastri: l’efficienza della pubblica amministrazione, che oggi frena le aziende, e la spesa delle risorse.”
Molinari ha concluso ricordando che “se la quasi totalità delle imprese lucane è composta da imprese di piccola dimensione, se il 99,8% delle aziende della UE è composto da PMI, si può dunque affermare che i veri giganti dell’economia europea e lucana sono proprio le piccole imprese, che giocano evidentemente un ruolo cruciale nella creazione di impiego e nello sviluppo locale. Un intervento di particolare urgenza è quanto mai necessario per sostenere la Piccola e Media Impresa lucana: lo sviluppo economico passa soprattutto da queste aziende”.

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