Nel 2008 la Lista dei Cittadini mise a conoscenza la
popolazione di gravi problemi che riguardavano la gestione della piscina
comunale sollevando dubbi e perplessità sulla reale capacità e volontà da parte
dell’Agenzia dello Sport, tenutaria della concessione, di condurre con
diligenza l’esercizio della struttura.
Malgrado la denuncia
fosse sostenuta da una relazione circostanziata dei fatti, da interrogazioni al
Sindaco di allora, da richieste di incontri, nulla fu adottato e pian piano si
riportò nel silenzio un problema che tutta la classe politica pisticcese sapeva
che sarebbe prima o poi esploso.
Come ogni strategia che si rispetti, anche sulla questione
della piscina comunale, la tecnica adottata è stata la stessa. Si è cercato di contenere l’emotività e l’indignazione della
comunità allo scoppiare dello scandalo defilandosi e rimandando decisioni che
sarebbero risultate scomode da prendere perché in grado di compromettere
equilibri consolidati, per poi pian piano far approdare il problema sui binari
della dialettica politica, quella del compromesso, che in questo caso non è
strategia vincente ma l’ennesimo colpo mortale inferto alla nostra comunità. E
non si tratta certo di scegliere a chi addossare la colpa consapevoli che il
silenzio dura da anni e da più amministrazioni.
A dire il vero anche l’indignazione è durata ben poco
inclini come siamo a ritornare subito nel limbo dell’indifferenza.
Come in un paradosso siamo noi stessi a voler trovare ad
ogni costo un motivo, un appiglio per dire che la classe politica, in tutti
questi anni, ha fatto il massimo e che di più non si poteva fare.
E intanto anche quest’anno volge al termine e la piscina
comunale rimane chiusa.
Nessuna notizia più. Solo qualche indiscrezione su una
possibile soluzione che potrebbe essere quella di fornire ai concessionari una
sorta di buona uscita per evitare “ulteriori danni” alle casse comunali.
Pensate, questa è gente capace di minacciare procedimenti giudiziari contro il
Comune! E noi che invece di spazzarli via citandoli al ristoro dei danni,
cerchiamo di capire cosa fare dimentichi che il muoversi lento spesso equivale
all’immobilismo.
Si potrebbe andare quindi verso la beffa, pagare
ulteriormente chi ci ha fornito un servizio pessimo per fargli togliere il
disturbo.
Un’altra storia all’italiana? Certo, ma anche un’altra
storia alla pisticcese!
Pensate, l’Agenzia dello Sport ottiene una concessione senza
partecipare a una gara, si impegna a gestire la piscina comunale rispettando le
clausole della concessione in cambio di 88000€ all’anno più gli incassi per
vent’anni e di una fidejussione da parte del Comune per i lavori di
completamento di circa un milione di euro.
Cosa succede? Che il concessionario si ritrova implicato in
controversie giudiziarie con l’impresa che ha fatto i lavori per qualche
milione di euro. Che è in debito di circa centomila euro nei confronti
dell’azienda fornitrice di gas; che sembra non abbia pagato qualche rata, di
svariate decine di migliaia di euro, del finanziamento ottenuto dal Credito
Sportivo; che non ha mai tenuto aperta
la mattina la piscina in barba alle clausole contrattuali (tranne quando gli è
stato imposto da noi); che la piscina all’aperto è stata utilizzata solo la
prima estate per poi rimanere chiusa come tutta la struttura nelle estati
successive. Che alcuni nostri concittadini sono stati licenziati.
Ecco questo è il quadro costruito a tinte fosche da mani
esperte in questo genere di cose e che rischia di travolgerci tenuto conto che
i creditori non tarderanno a battere cassa nei confronti non più dell’Agenzia
dello Sport, inadempiente e inaffidabile, ma nei confronti del Comune di
Pisticci garante finanche con una fidejussione.
Ma, a mio avviso, dovremmo aspettarci di più in quanto, di
fronte a tali e tante inadempienze, ancora oggi la concessione non è stata
unilateralmente rescissa, non è stata sporta alcuna denuncia contro chi ha
percepito denaro pubblico dando in cambio un pessimo servizio.
C’è ancora da decidere cosa fare ed eventualmente a chi
affidare la gestione della piscina, quali saranno le nuove clausole
contrattuali e come liberarci dell’Agenzia dello Sport.
Dio non voglia che ancora una volta non si riesca a trarre
insegnamento dagli errori del passato.
Magari assegnando la concessione senza una gara.
A volte non ci rendiamo nemmeno conto della gravità di tali
fatti o forse l’indifferenza soddisfa più dell’indignazione.
Rocco Caramuscio