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venerdì 30 dicembre 2011

Policoro. Tolleranza zero. I vandali saranno puniti.



Stamani il Consigliere Giuseppe Ferrara (più volte notificatore di atti vandalici) ha fatto presente all’Assessore alla Cultura, Pubblica istruzione e Politiche Giovanili Mary Padula che da giorni circola, su un noto social – network, una fotografia della statua ubicata nella Piazzetta dell’Unità d’Italia. Tale istantanea non avrebbe destato particolare stupore se non fosse comparso, sull’opera d’arte, un capo intimo di colore giallo. Di seguito, il Consigliere e l’Assessore si sono recati nella Piazzetta con l’intento di rimuovere il reperto. 
L’episodio ha generato un forte disgusto all’interno dell’amministrazione comunale poiché, dietro il gesto dall’apparente sapore “goliardico”, si cela uno stato d’impoverimento culturale. Da anni l’Assessore Padula afferma che la cultura è sinonimo di libertà (l’assessore ha una visione epistemologica del termine). I valori culturali dello sviluppo umano necessitano una straordinaria attenzione. Nonostante la storia ci abbia mostrato molteplici discussioni sulla cultura e la civiltà pare che oggi sia ancora  in corso un diniego collettivo nei confronti del vasto patrimonio storico – artistico –archeologico e demoetnoantropologico presente sul nostro territorio. Molteplici le iniziative messe in campo dall’amministrazione tese alla conoscenza, valorizzazione e fruizione dei beni sopra citati (es. cfr. Mostra delle Regioni , inaugurazione della Piazzetta dell’Unità d’Italia in occasione del 150° anniversario della nostra Nazione). Nelle opere dell’economista e filosofo Adam Smith si osserva che la povertà non è assimilabile al puro concetto di rinunce corporee bensì all’incapacità da parte di alcune compagini nel partecipare alla vita sociale e culturale di una comunità. A tal guisa, l’Assessore esorta i giovani ad amare la propria Città attraverso progetti (da presentarle) tesi allo sviluppo collettivo. Filippo Vinci, quale Assessore al Patrimonio, fa presente che le festività di fine anno non debbano essere una ”occasione malata” per deturpare e imbrattare il patrimonio che, essendo pubblico, è pagato con le tasse di tutti e va per questa ragione salvaguardato. Si ribadisce “Beni pagati anche da chi ha il diritto di godere della loro importanza culturale. Non faremo sconti a chi si renderà responsabile di questi atti illeciti e quindi commessi in violazione di legge. Se individueremo i colpevoli li denunceremo alla competente magistratura e chiederemo loro il risarcimento di tutti i danni causati alla collettività”.

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