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lunedì 5 settembre 2011

Consigliere Regionale Venezia (Pdl): LA GRANDE RIVOLUZIONE SANITARIA DELLA GIUNTA DE FILIPPO: per risparmiare una minzione al giorno!




Quando, in occasione della discussione sull'assestamento di bilancio del luglio scorso,  espressi la forte preoccupazione che il governo regionale, per ridurre i costi, sarebbe intervenuto operando tagli drastici ai servizi primari della sanità assistita, fui aspramente smentito e criticato da Assessore e Presidente della Giunta. 

Questa preoccupazione, a dispetto delle rassicuranti affermazioni di De Filippo e Martorano, era sostenuta, anche, da quanto stabilito con  la Delibera di Giunta Regionale n° 968 del 5 luglio 2011, inerente l'Assistenza Sanitaria Integrativa Regionale, che ridefinisce le modalità di erogazione e prescrizione delle prestazioni in ASIR (Assistenza Sanitaria Integrativa Regionale). La Delibera recita, inequivocabilmente, che gli articoli, i presidi di medicazione per i pazienti in ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) non devono essere prescritti per tutta la durata dell'assistenza a domicilio ma, addirittura, devono prevedere un massimo di spesa pari a dieci euro mensili, praticamente il costo necessario per l'acquisto di qualche pannolone. 
Quanto accaduto, purtroppo per i lucani, rientra nel manuale della retorica defilippiana, quella che gli consente di smentire anche l'evidenza più lapalissiana. Non a caso, a fronte delle smentite, assistiamo ad un continuo, progressivo e preoccupante smantellamento dello stato sociale. Ed in questa opera demolitiva, logicamente, rientra l'azione verso  i servizi sanitari primari pesantemente colpiti per garantire i lauti stipendi e le generose premialità ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie lucane.
Ma il Presidente De Filippo non aveva parlato, nell'ultimo assestamento di bilancio, di tagli ai servizi extra LEA ( Livelli essenziali assistenziali)? Forse l'assistenza domiciliare, in Basilicata, è da considerarsi attività optionale di lusso?  Evidentemente i nostri concittadini che hanno avuto la sfortuna di rimanere immobilizzati a letto per gravi problemi di salute rientrano, secondo la teoria della fantastica equipe diretta dal manager Martorano, nelle prestazioni extra lusso della sanità lucana!
Sono davvero  indignato e provo sgomento per tutto quello che accade in Basilicata che oltre a primeggiare, nel contesto nazionale ed europeo, per lo stato di povertà in cui versa l'intera regione è costretta a subire un'iniziativa sanitaria che punisce, pesantemente ed ingiustamente, cittadini già colpiti dalla cattiva sorte e da uno stato di malattia che li rende totalmente privi dell'autosufficienza.

E', certamente, indegna e lontana dalla civiltà la Sanità che ci vuole imporre il governo regionale sempre più, testardamente, arroccato nel sostenere i privilegi dei furbacchioni e lacchè di potere  a danno di una intera collettività regionale. 
Fra qualche giorno, in quarta commissione, inizierà la discussione sul piano di riordino sanitario proposto dal Governo Regionale ed in quella sede sosterrò, senza sconti, una battaglia a difesa dei diritti dei cittadini, perchè la Sanità non deve essere un affare per i soliti noti, al contrario deve rappresentare il fiore all'occhiello di una comunità moderna. Ho tutta l'intenzione di contestare e contrastare l'azione incivile di Martorano e del suo staff che, per evidenti ragioni culturali e professionali, hanno una visione completamente errata di quello che deve essere un servizio sanitario adeguato e all'altezza di una società civile, evidentemente  una montagna troppo alta da scalare per chi fino a ieri si è occupato di imprenditoria e, quindi, non ha la più pallida idea del significato della sofferenza e del bisogno.
Forse questa mancancanza di sensibilità  ed esperienza spiega i motivi che hanno spinto la Giunta Regionale ad adottare una delibera che, di fatto, impone ai malati lucani in ADI di contenere, al minimo, i propri bisogni corporali. 
Pertanto un solo pensiero mi affiora alla mente, nell'interesse di tutti i malati lucani : e' davvero necessario che Martorano si dimetta. Questa decisione avrebbe un duplice effetto: il primo inerente la salute pubblica, il secondo  un reale e netto taglio  ai  costi superflui della politica. Oltre 800 milioni di euro l'anno costano, alla collettività regionale, gli assessori esterni. Con tutto il rispetto.

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