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giovedì 22 settembre 2011

Interrogazione del Sen:latronico(Pdl) sul caso Fenice


                                                      

  Ai Ministri dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare
                                                                                        e Lavoro e Politiche Sociali e 
della     Salute

Premesso che:
nel comune di Melfi (PZ), in località San Nicola, è presente un impianto per la termovalorizzazione dei rifiuti, gestito dalla società EDF Fenice Spa;
entrato in funzione nel 2000, l’impianto denominato “Fenice” è autorizzato a trattare 65.000 tonnellate di rifiuti (industriali ed urbani) ogni anno, cogenerando contestualmente 35.000 Mw/h di energia elettrica che vengono venduti sulla rete nazionale;
Ritenuto che:
con decreto VIA n. 1790 del 17 dicembre 1993 il Ministero dell’Ambiente esprimeva giudizio positivo di compatibilità ambientale del progetto presentato dalla società EDF Fenice a condizione che si ottemperasse ad una serie di prescrizioni e raccomandazioni per la tutela dell’ambiente e la salute pubblica;
la Regione Basilicata, secondo le prescrizioni del punto 21 del decreto VIA, approvava, in particolare, il “Piano di monitoraggio ambientale del Melfese” che prevedeva una serie di adempimenti per EDF Fenice Spa e controlli a carico dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente di Basilicata (ARPAB), quale organismo sub – regionale di supporto tecnico – scientifico; 
Visto che:
l’ARBAP ha reso noti in questi giorni i dati del monitoraggio ambientale effettuato dal 2002 ad oggi, che evidenziano valori costantemente superiori ai limiti di legge;
a seguito di tale pubblicazione e considerato lo stato di forte inquinamento che emerge dai dati, il Presidente della Regione Basilicata ha annunciato la costituzione di una commissione d’inchiesta per fare chiarezza sulla situazione di Fenice e su come sia stata condotta l’attività di monitoraggio;
Considerato che:
 la zona in cui insiste il termovalorizzatore, il Vulture – Melfese – Alto Bradano, è un’area caratterizzata da una florida attività agricola, con industrie agroalimentari, aziende zootecniche e acque minerali;
le notizie diffuse in questi giorni destano forti preoccupazioni nelle popolazioni interessate circa l’impatto dell’attività dell’impianto sull’ambiente, la salute pubblica e le attività produttive dell’area;
è doveroso verificare, quindi, la situazione di inquinamento del sito Fenice anche al fine di programmare gli interventi necessari per salvaguardare la salubrità dell’ambiente e programmare i necessari interventi di bonifica e ripristino ambientale 

ciò premesso l’interrogante chiede ai Ministri in indirizzo per quanto di propria competenza:

se ritengano necessario verificare lo stato di inquinamento e programmare azioni di bonifica dell’area del termovalorizzatore “Fenice” di Melfi, anche al fine di rassicurare la comunità lucana in ordine all’impatto delle attività dell’impianto sull’ambiente e la salute pubblica;
se, in particolare, ritengano opportuno verificare la permanenza delle condizioni per l’esercizio del termovalorizzatore.

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