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domenica 4 settembre 2011

SEL PROVINCIA MATERA SU SCIOPERO GENERALE 6 SETTEMBRE



La federazione provinciale di Sinistra Ecologia Libertà aderisce allo sciopero generale indetto dalla CGIL per il 6 settembre.
L'Italia vera, quella dei disoccupati, dei precari, delle lavoratrici e dei lavoratori in difficoltà, dei pensionati ormai poveri, dei contribuenti onesti, in questo momento così difficile per il sistema-paese, deve avere un sussulto, uno scatto di orgoglio, una vocazione ad unire le energie più positive partecipando attivamente al processo di caduta del berlusconismo come fase politica che ha cercato di allontanare il nostro paese dai valori migliori che hanno contribuito a riscattarlo dall'odio, dalla violenza e dall'ingiustizia: il lavoro, l'equità, la giustizia, la democrazia, la partecipazione, la rappresentanza.
All'Italia delle cricche, degli evasori, dell'opulenza, del razzismo, della paura si deve contrapporre l'Italia dell'onestà, dell'equità, della parsimonia, della tolleranza e del coraggio.
Se queste parole, in un tempo più o meno lontano, potevano sembrare uno slogan politico-elettorale, oggi, alla luce delle manovre economiche pienamente inserite nella crisi del centro-destra e ad altissimo rischio sociale, diventano improvvisamente concrete e tagliate su misura rispetto alla situazione italiana.
Le finanziarie permanenti, che ormai hanno la funzione riparatrice della gestione allegra ed irresponsabile dei conti pubblici durata per molti anni, non possono più intaccare ulteriormente le classi sociali più deboli ed il tessuto imprenditoriale più virtuoso della piccola e media impresa in favore dell'Italia inguardabile, indegna, ubriaca di privilegi, disonesta, dannosa, parassitaria, degli sfarzi pagati con denaro pubblico, dei capitali sporchi ripuliti e lagalizzati con legge ordinaria dello Stato, dei calciatori milionari in sciopero per non adempiere al dovere istituzionale della solidarietà e di tante altre grandi contraddizioni.
Le notizie di emendamenti alla manovra che ogni giorno cambiano in base al peso politico della lega nord nel governo non conducono mai al futuro ma sempre alla contingenza del momento.
La linea politica del governo non accenna ad alcuna prospettiva di sviluppo ed ha completamente cancellato la "questione meridionale", continuiamo a chiamarla così perchè mai risolta, dalle priorità.
I tagli pesantissimi agli enti locali assumono una connotazione ideologica perchè colpiscono lo stato sociale con le sue misure diventate ormai unico ed insufficiente strumento di sostegno al reddito e al pieno sviluppo della persona.
Altrettanto ideologico è il tentativo di scavalcare la contrattazione collettiva nazionale per favorire il rapporto personale tra lavoratore e impresa indebolendo il potere contrattuale del lavoro e alimentando, nei fatti, il ricatto della precarizzazione che tiene in ostaggio milioni di ragazze e ragazzi abbandonati alle rispettive solitudini e frustrazioni.
Ai detrattori delle ideologie rispondiamo scendendo in piazza con la convinzione che le ideologie ormai tramontate non ci riguardano.
Ci riguarda, invece, la lotta contro le nuove ideologie dello sfruttamento, dell'isolamento, della precarietà e della paura.  

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