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lunedì 5 marzo 2012

La "comédie italienne" della Regione sui veleni Total


Dopo vent'anni  la Regione si accorge dei veleni Total vicino Corleto Perticara , ma ciò non ferma Defilippo e Mazzocco dal concedere nuovi permessi di ricerca alla Total, sulla costa Jonica,Basso Sinni,Senisese ,Bassa Val d'Agri.

La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, e No Scorie Trisaia,  denunciano la grossolana superficialità della politica regionale in  tema di tutela dell'ambiente e l'assenza di rispetto del ruolo  istituzionale e delle conseguenze che un grave episodio di cronaca  nera degli anni '90, responsabile la Total Mineraria, titolare  all'epoca assieme ad altre compagnia, della concessione Corleto  Perticara, oggi Gorgoglione.
L'episodio riguarda l'interramento di sostanze altamente tossiche in  un campo di orzo che ha causato la morte di persone ed animali che  ignari hanno continuato a pascolare per anni in quel campo. A distanza  di 20 anni la Regione Basilicata scopre il grave inquinamento  determinato da un comportamento scellerato della Total in una vasta  area di campagna di Corleto Perticara, con il dipartimento regionale  all'ambiente che oggi – e non 20 anni fa – tramite il suo neo  assessore Vilma Mazzocco, ha chiesto alla Provincia di Potenza di  «accelerare il procedimento di caratterizzazione in corso e  contemporaneamente di potenziare le necessarie attività di vigilanza e  controllo» che «dovranno riguardare sia lo stato dei luoghi (con  riferimento alle condizioni di ammasso dei fanghi, alla presenza di  eventuali corpi idrici superficiali e alla regimazione delle acque  meteoriche) sia le potenziali ricadute in aree limitrofe ai siti sui  quali sarebbe avvenuto lo smaltimento illegale, provvedendo ad  eseguire controlli e verifiche ambientali per accertare lo stato  ambientale dei luoghi».
Tutto ciò secondo un macabro  copione mediatico: accorgersi oggi di un  episodio di 20 anni fa e chiedere oggi l'applicazione di una procedura  di bonifica che sarebbe dovuta andare in porto anni fa attraverso un  controllo dell'area della discarica da parte degli uffici regionali e  provinciali autorizzata dalla Regione Basilicata, invece assente per  tutti questi 20 anni, per evitare conseguenze sui cittadini. Anni fa e  non oggi, in tal modo  l’area sarebbe stata già bonificata. Leggendo  invece la nota ufficiale della Regione, scritta come se il grave fatto  di cronaca nera che riguarda la multinazionale francese fosse accaduto  ieri, viene spontaneo chiedersi il perché un dipartimento pubblico  arrivi ad assumere posizioni ed espressioni così tragicomiche?
Per la Ola e No Scorie, c'è una sola spiegazione: la Regione si sta  preparando ad una nuova comunicazione di propaganda per il prossimo  avvio del terzo e inquinante centro olio lucano, quello di Corleto Perticara, che tratterà 50 mila barili al giorno di un petrolio di  scarsa qualità, pieno di idrogeno solforato e mercaptani, sostanze  altamente nocive e cancerogene. Vendendo mediaticamente un'operatività  che per il suo aspetto da «comédie italienne», conferma la svendita  del territorio alle Compagnie minerarie, la complicità di certe scelte  economico-ambientali, il disinteresse verso la tutela del patrimonio  ambientale e dei suoi abitanti e la continuità del nuovo assessore  all'ambiente, Vilma Mazzocco, con tutte le precedenti gestioni del  delicato dipartimento regionale.
Comprese quelle un po' naïf dell'ex assessore all'ambiente, Agatino  Mancusi, visto lo stucchevole e tardivo impegno fatto dell'assessore  Mazzocco, vent’anni dopo il delitto, ad «attivarci per evitare  conseguenze per le persone e l’ambiente» e il paradossale encomio alla  «posizione espressa dal presidente De Filippo in relazione alle  responsabilità la Regione sarà pronta a fare tutto quanto in suo  potere per perseguire chi si fosse reso responsabile di un crimine di  questo tipo».

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