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domenica 25 marzo 2012

SANITA’, ADDUCE: LA PROVINCIA DI MATERA MERITA PIU’ ATTENZIONE

"L’allarme per gli annunciati tagli della vigilanza presso le strutture dell’Azienda Sanitaria Materana crea molta preoccupazione non solo per il destino dei 30 lavoratori che perderebbero il posto di lavoro ma anche per le conseguenze negative che il dimezzamento del servizio determinerebbe sulla tutela della sicurezza presso l’Ospedale “Madonna delle Grazie” e presso le altre sedi territoriali". Lo afferma il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, anche nel suo ruolo di presidente della Conferenza dei sindaci dell'Azienda sanitaria di Matera.
"Non sappiamo - aggiunge Adduce - a quale logica si ispiri questa iniziativa, considerato che il sistema attualmente in essere consente di tenere sotto controllo le strutture sanitarie, il mantenimento dell’ordine all’interno dei reparti di degenza e di fornire una attività di vigilanza che ha dato buoni risultati, a cominciare dal contrasto a furti, danneggiamenti ed azioni vandaliche di ogni genere che in altri momenti hanno provocato ingenti danni economici e funzionali.
Alla scelta seria e lungimirante assunta oltre 15 anni fa di dotare Matera di un ospedale per acuti di elevati livelli di qualità non sono seguite adeguate dotazioni finanziarie. Infatti, queste ultime sono rapportate al numero di abitanti e non tengono conto della complessità della struttura materana. La situazione di bilancio e il sostanziale blocco del turnover del personale hanno determinato l’interruzione di alcuni importanti servizi in passato disponibili presso questo ospedale: il centro di emodinamica che è indispensabile per il trattamento ottimale dei pazienti colpiti da infarto; la chirurgia vascolare in urgenza che può salvare vite umane come in caso di rottura di un aneurisma dell’aorta; la degenza di gastroenterologia, unico reparto in regione che trattava in modo ottimale le patologie dell’apparato digerente, come ad esempio la retto-colite ulcerosa. Altre attività sono a rischio. Anche il secondo ospedale per acuti della provincia di Matera, il Giovanni Paolo II di Policoro, rischia un certo depotenziamento, anziché crescere come avrebbe dovuto. Sintomatico a questo proposito è la possibile chiusura del punto nascita a causa del basso numero di parti (inferiore ai 500, come richiesto dal Ministero)".
Per Adduce "l’organizzazione sanitaria, come altri settori, deve necessariamente rispondere a criteri generali e ad una visione unitaria a livello regionale, tenendo al centro delle strategie il cittadino con le sue esigenze e i suoi bisogni. La provincia di Matera deve continuare a partecipare responsabilmente a tale progetto non sottraendosi allo sforzo necessario per tenere in equilibrio i conti senza rinunciare però alle prestazioni. Ma tutte le strutture regionali devono fare la loro parte utilizzando i limitati mezzi a disposizione per una maggiore razionalizzazione. Occorre riflettere su alcuni fenomeni apparentemente contradditori. L’Azienda Sanitaria di Matera si è distinta negli ultimi anni per aver contemporaneamente inciso maggiormente nella riduzione del fenomeno migratorio e sull’incremento dell’indice di attrazione da altre regioni. Di contro ha accumulato il maggior deficit. Questa contraddizione è in parte spiegata dal meccanismo di riparto delle dotazioni finanziarie assegnate alle Aziende Sanitarie a vantaggio dell’Azienda Ospedaliera S. Carlo. Ora se è chiaro che il S. Carlo è anche il “nostro” riferimento di eccellenza, il Madonna delle Grazie è il secondo polo ospedaliero delle regione e merita la stessa attenzione. In questo senso se gli avvicendamenti delle ultime ore ci lasciano molto sconcertati e danno l’impressione che questa parte del territorio della Basilicata sia una sorta di zona franca, dove sperimentare alchimie politico-manageriali di difficile comprensione ai più è, tuttavia, auspicabile - conclude Adduce - che almeno si possa davvero mettere mano ad un piano che affronti con rigore questi problemi senza trascurare la sanità del materano. In questo senso l’Assessore Regionale alla Salute non potrà non affidare al neo Direttore del S. Carlo questo compito particolarmente delicato in stretta sintonia con il neo Direttore dell’ASM al quale diamo il benvenuto come solo due mesi fa abbiamo fatto con Maruggi".

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