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giovedì 12 gennaio 2012

Tassazione ingiusta su fabbricati rurali e terreni agricoli


Il fabbricato rurale (come la stalla e il magazzino), strumento fondamentale di lavoro, e il ‘bene terra’, indispensabile per produrre derrate alimentari, non possono avere una tassazione così pesante.
Per tale ragione in questi giorni anche la CIA di Taranto si sta attivando con una serie di incontri e contatti con gli organismi istituzionali affinché si riveda in maniera adeguata il provvedimento dell’IMU (Imposta Municipale Unica) e quello della rivalutazione degli estimi catastali dei terreni agricoli che vanno a colpire pesantemente gli agricoltori italiani.
Se entro le prossime due settimane non avremo risposte valide, chiederemo alle altre associazioni del mondo agricolo di promuovere e sviluppare iniziative unitarie sul territorio per contrastare una misura che penalizza in modo devastante chi vive e lavora in agricoltura.
È quanto sostenuto dalla Cia, fortemente allarmata dagli effetti che questa imposta avrà sul furto delle imprese agricole del nostro territorio. Più volte abbiamo sottolineato che sia l’incremento dell'imponibile dei terreni agricoli che l’IMU sui fabbricati rurali rappresentano una tassazione ingiusta, in quanto si va a colpire strumenti indispensabili per l’attività del produttore agricolo. Sono misure che avrebbero un costo drammatico per le aziende agricole, che già sono oppresse da oneri produttivi, previdenziali e burocratici pesantissimi.
Questo non significa che l’agricoltura si vuole sottrarre dalle proprie responsabilità e che non intende fare la sua parte in un momento in cui si chiedono sacrifici a tutto il Paese. Al contrario, siamo pronti a dare il nostro contributo, ma non possiamo accettare provvedimenti che rischiano di mettere fuori mercato migliaia di aziende. Ecco perché sollecitiamo una pronta risposta.
Il problema dell’Imu sui fabbricati rurali deve essere risolto in tempi brevi, anche per evitare che si aprano contenziosi con i comuni che si apprestano ad applicare l’imposta – ribadisce la Cia – D’altra parte, da anni, purtroppo, proprio la questione dei fabbricati rurali si sta trascinando in una condizione di perenne incertezza, a danno esclusivo degli agricoltori che vedono messo in discussione un loro diritto al lavoro. Da qui il nostro appello affinché le risposte non tardino ulteriormente. I rischi per le imprese sarebbero molto seri. Non possiamo, quindi, non manifestare il nostro più profondo malcontento per provvedimenti che puniscono l’agricoltura.
Oltretutto, alle aziende agricole si chiedono pesanti sacrifici per nulla controbilanciati da interventi a sostegno della crescita imprenditoriale che si pone quanto mai urgente.

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