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sabato 21 gennaio 2012

La Regione Basilicata : una nave in balia delle onde. Un comandante che non accetta soccorsi.


Consiglio Regionale di Basilicata
Gruppo Il Popolo della Libertà
Il Consigliere Mario Venezia



La situazione della nostra regione, come già ampiamente documentato dai ricorrenti dati socio-economici preoccupanti e disastrosi, è, oramai, divenuta insostenibile. Con i dovuti distinguo dall’affondamento della Costa Concordia e le facili strumentalizzazioni , considerato che già in passato avevo paragonato la nostra regione ad una nave in viaggio senza rotta, senza meta ed allo sbando, volevo approfittare dell’occasione per ribadire con forza e determinazione il fallimento della classe dirigente regionale che, però, non deve limitarsi ai ” mea culpa “ sul “carattere sbagliato” della pratica della clientela come ha fatto Folino che presiede ed a mio avviso, con le sue dichiarazioni, offende l’intera assise regionale.
Che la nostra regione sia stata , negli ultimi 15 anni, oggetto di spartizioni e clientela è oramai acclarato e finalmente riconosciuto anche da quella parte politica che ha gestito il potere. Fatte queste semplici premesse, credo che sia giunto il momento di concorrere tutti alla rifondazione della Basilicata che è cosa ben diversa dal tanto esaltato restyling dello Statuto.
Il PDL, in questi ultimi mesi, consapevole del suo ruolo, ha più volte offerto la propria disponibilità alla maggioranza con proposte concrete ed efficaci per dare l’avvio ad un nuovo corso teso a rimettere nella giusta rotta la nave Basilicata prima del disastroso naufragio.
Ma il presidente De Filippo, sempre più arroccato nel suo Olimpo, non si rende conto di essere alla guida di una grande nave, con circa 560.000 persone la maggioranza delle quali in gravissime difficoltà, rifiuta le offerte di soccorso da parte di chi è seriamente preoccupato dell’imminente affondamento e si limita a cercare ciambelle di salvataggio nel terzo polo pur di proseguire un viaggio che, vista la realtà , porta la regione direttamente verso l’inabissamento.
Se la situazione italiana è difficile, quella lucana è addirittura disperata per un sistema produttivo collassato, per i tanti disoccupati rassegnati, per le migliaia di famiglie sotto la soglia della povertà e nell’indigenza, per i tanti giovani, raggirati e disillusi, che hanno perso ogni speranza.
La politica non deve limitarsi a riconoscere i propri errori, sic et simpliciter, per poi continuare a sbagliare all’infinito ma deve imparare a migliorarsi e ad operare nell’esclusivo interesse della comunità individuando metodi e percorsi diversi da quelli attuati senza andare alla ricerca di improbabili accordi o nuove alleanze solo per darsi nuove verginità utili per autoalimentare ed autosostenere se stessa.
Cambiando l’ordine degli addendi, e il riferimento è alla nuova annunciata giunta, il risultato non cambia, per cui l’appello ultimo che mi sento di inviare al comandante De Filippo è quello di uscire dall’arroccamento ed accettare i soccorsi, disinteressati, prima che sia troppo tardi, prima che metta a repentaglio non la vita ma la dignità di un popolo onesto e lavoratore come quello lucano che chiede alla politica solo lavoro, giustizia sociale, meritocrazia, reale rinnovamento senza più essere più calpestato e umiliato.
Presidente De Filippo proposte tese al rinnovamento ed al miglioramento della Basilicata ne abbiamo fatte noi del PDL, purtroppo Lei, talvolta saccente e supponente, le ha sbrigativamente cestinate.
Personalmente, nel corso della discussione sulla Finanziaria, Le ho proposto di inserire mille giovani, spendendo 18 milioni di euro, nei settori della produzione ( agricoltura, turismo, industria), e Lei ha voluto spendere 24 milioni di euro per il reddito di cittadinanza solidale che disabitua i lucani al lavoro, Le ho proposto di inserire 50 giovani eccellenze lucane, al costo di 2,5 milioni di euro, nell’apparato burocratico regionale per svecchiarlo, alleggerirlo e sveltirlo e Lei ha voluto mantenere inalterati i privilegi, Le ho proposto di ridurre gli stipendi dei direttori generali e Lei continua a premiarli, con migliaia e migliaia di euro, nonostante continuino a sbagliare, Le ho proposto di ridurre i costi dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali degli Enti e Lei si è fatto un mucchio di risate, Le ho chiesto di diversificare l’offerta specialistica degli Ospedali lucani e Lei li chiude in maniera dissennata e dolosa, Le ho chiesto di attivare urgentemente, in tutti i comuni lucani, la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e Lei insiste nella politica delle discariche, Le ho chiesto di eliminare gli enti inutili e Lei ne vuole creare altri, Le ho chiesto di ridurre i costi della sua casta e Lei vuole continuare a sostenerli.
Sig. Comandante della nave Basilicata, noi siamo disposti ad aiutarLa nell’interesse dei lucani. Non vogliamo poltrone, nè vogliamo che Lei emuli Berlusconi, di cultura diversa, che per il bene dell’Italia ha fatto un passo in dietro. Noi vogliamo che Lei continui a fare il Presidente di tutti i lucani, ma le chiediamo di smetterla di essere il Presidente dei fannulloni, dei furbacchioni, dei parassiti, dei raccomandati e dei privilegiati. L’innovazione non deve essere solo uno slogan elettorale per ingannare i lucani, deve essere, al contrario, un impegno da mantenere in primis con la sua coscienza, sperando che Lei ne abbia ancora una.
Presidente accetti i nostri consigli per la Basilicata: parola di un Falco.

Mario Venezia

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