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mercoledì 25 gennaio 2012

“BASTA CRITICHE SU QUESTIONE PETROLIO”.




Eravamo sempre più convinti che il Governo concretizzasse i suggerimenti dell’UGL, ossia guardare alla Basilicata non come un problema, ma come opportunità, che riuscisse ad ottimizzare le esigenze locali di sviluppo con quelle nazionali, sia in campo energetico, che in materia fiscale. 
L’articolo 20 del decreto legge varato dal Governo, avvia a definitivo compimento ciò che il Presidente De Filippo, ha fortemente sostenuto in quella tesi brillantemente portata avanti dal Senatore della Repubblica Italiana, Egidio Digilio, all’or quando da Consigliere Regionale e Presidente della Commissione Regionale d’Inchiesta Idrocarburi, avviò quel fatidico e famoso memorandum di intesa sulle estrazioni petrolifere, rimasto nell’ottica di prevedere per i lucani un ristoro economico per l’impegno dato in campo energetico al Paese. Tale ristoro oggi per l’UGL và inteso in relazione alla presenza di attività industriali, quelle legate agli idrocarburi, che non generano direttamente occupazione e sviluppo nei territori, ma assolutamente non è e non può essere interpretato come il prezzo pagato per una deregulation ambientale che non c’è e non sarebbe accettata. Và ricordato che gli investimenti di sviluppo sono pari, nella sola Regione Basilicata, a 6 miliardi di euro, garantendo una produzione aggiuntiva di idrocarburi nei prossimi 20 anni per un valore economico di almeno 30 miliardi di euro ed entrate aggiuntive per lo Stato (tra entrate fiscali e royalty) pari ad almeno 17 miliardi ed è questo anche quanto riporta la relazione allegata all’articolo 20 della bozza/Decreto liberalizzazioni per “Aumentare gli investimenti in infrastrutture estrattive, abbassare eccessivamente i limiti per la trivellazione in mare e liberalizzare la ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi”.
E’ quanto sostiene Rocco Velluzzi, segretario provinciale UGL di Potenza per gli Enti ed Autonomie locali precisando che, “ di notevole merito rilevante è, inoltre, la completa cancellazione dell’art. 22, che liberalizzava sostanzialmente la ricerca di idrocarburi mentre, rimane in vita l’articolo 20, che prevede  la definizione, entro sei mesi, di interventi integrativi per lo sviluppo di infrastrutture nelle zone petrolifere del Paese, soprattutto per la nostra regione. Il Memorandum firmato nove mesi fa con il precedente governo – prosegue il sindacalista dell’UGL - è stato pienamente rispettato e riteniamo che nella partita del petrolio affrontata nel decreto del Governo le uniche misure passate sono quelle a sostegno della Basilicata, con la previsione di investimenti per sei miliardi di euro. La norma messa a punto dal Governo recepisce tutto nel prevedere investimenti in sviluppo e attività produttive per il territorio della Basilicata, ma sgombra il campo da ogni equivoco rispetto alle norme successive, il tutto a fronte di queste risorse, considerato che, in Basilicata, le estrazioni potrebbero aumentare da 80mila a 104mila barili di greggio al giorno, evitando altre trivellazioni rispetto a quelle già previste dai precedenti accordi. La politica sostenuta dal Presidente De Filippo oggi concretizza, di fatto, l'invito che il Segretario Nazionale UGL Centrella– prosegue il sindacalista Velluzzi – ha inviato al Governo Nazionale ovvero di guardare alla Basilicata come motore del Sud capitale del Mediterraneo. La norma in via di approvazione va esattamente in questa direzione. Chiaro è, che tutti gli aspetti di questa vicenda devono dar subito vita ad un approfondito confronto in seno al Consiglio Regionale. L’UGL Basilicata è pronta a collaborare. Di ogni critica proveniente da chiunque creda che nel proprio corpo si sia reincarnata l’anima dell'ingegnere Carl Benz, inventore della benzina, oppure del compianto Enrico Mattei, sinceramente, signor Presidente non me ne voglia, ne abbiamo piene le tasche. E’ giunto invece il momento di concorrere tutti alla spinta della Basilicata per migliorarsi e operare quotidianamente nell’esclusivo interesse della comunità individuando metodi e percorsi diversi, senza andare alla ricerca di cavilli e arzigogoli che alimentano e sostengono una critica che di certo non giova a nessuno nemmeno a chi costantemente si cimenta a farle”.

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