Notevole
affluenza di pubblico, mercoledì 25, a Torino, alla presentazione della nuova
edizione del libro “Giardini di Pietra. I Sassi di Matera e la
civiltà mediterranea” (Bollati – Boringhieri) scritto da Pietro
Laureano. All’iniziativa, svoltasi nella sede del Circolo dei
Lettori, hanno partecipato, oltre all’autore, il sindaco di Matera,
Salvatore Adduce, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino dal 2001 al
2011 e Paolo Verri, direttore del Comitato Matera 2019.
Da
borgo abbandonato nel cuore del Sud d'Italia a patrimonio
dell'Unesco, da città fantasma a centro vivo di cultura: Matera è
stato il case history per capire come trasformare positivamente
l'identità di una città.
Matera,
che ancora in cronache cinquecentesche viene descritta come "città
dotata di aria salubre e abitata da uomini ingegnosi", diviene
una "vergogna nazionale", simbolo dell'arretratezza
meridionale, nell'impatto con la modernità. Il fragile ecosistema
delle case grotta dei Sassi non sembrava poter sopravvivere a
miseria, fatiscenti e spopolamento. Lo attendeva un destino di
rovina. Solo il mutato clima culturale ha permesso l'avvio di un
processo di recupero e valorizzazione dei Sassi. L'iscrizione nel
Patrimonio mondiale dell'Unesco suggella, come scrive Laureano, la
"fine della vergogna".
“Il
libro di Pietro Laureano – ha detto il sindaco Adduce –
rappresenta per noi uno straordinario patrimonio di conoscenza che ci
servirà, senza dubbio, a costruire nei Sassi un nuovo modello di
centro storico che, senza perdere la sua originale identità, possa
guardare con fiducia alle opportunità che ci possono arrivare dalla
ricerca, dal futuro.

L’idea, presentata nei giorni scorsi, ad
esempio, di guardare ai Sassi come a un’area “carbon free”,
vale a dire un luogo dove non si usano fonti fossili e dove si punta
al risparmio energetico assoluto rappresenta una fetta importante di
questo nuovo modello. O, ancora, l’idea di portare nei Sassi
ricercatori di chiara fama che, partendo dagli studi di Laureano
sulla raccolta delle acque, costruisca un modello di risparmio della
risorsa idrica negli antichi rioni di tufo rappresenta un altro
tassello importante di cosa intendiamo fare nei Sassi. Vogliamo,
insomma guardare al futuro partendo dalla straordinaria eredità che
abbiamo ricevuto. Ed è con questo spirito che Matera intende
candidarsi a Capitale europea della cultura nel 2019”.
Chiamparino,
poi, si è soffermato sul lavoro fatto a Torino negli ultimi dieci
anni che hanno portato la città da una dimensione industriale a una
turistica e culturale. Un percorso che ha visto sul campo
direttamente impegnato Paolo Verri, direttore del Comitato Matera
2019.
Al
termine dell’incontro Chiamparino si è impegnato a venire a Matera
per scoprire da vicino questa antica e straordinaria città del
Mezzogiorno che ha avuto il coraggio di aprirsi a questa nuova ed
entusiasmante sfida.