In riferimento alla decisione del Governo Monti di accettare le segnalazioni dei cittadini sugli sprechi, il movimento astensionista politico CVDP accoglie con favore l’iniziativa, e in tal senso sprona i propri iscritti, simpatizzanti e semplici cittadini affinchè compilino in massa il modello pubblicato sul sito del Governo.
Dal canto suo, come più volte illustrato nei propri comunicati, il coordinamento del movimento ri-segnala al Governo “la madre di tutti gli sprechi”, vale a dire l’assurda invadenza spartitoria e clientelare, tutta italiana, esercitata dai partiti politici nell’occupare ogni consiglio di amministrazione e ogni posto di comando di Enti e Società miste pubblico-private.
E’ questa la pratica più assurda e aberrante che continua imperterrita a razziare il fior fiore delle risorse del nostro Paese!
E c’è da aggiungere che oltre al danno diretto causato all’Erario dagli stipendi e i compensi d’oro di questo esercito di malfattori e parassiti, che tra l’altro si distinguono in massima parte per una mancanza assoluta di competenza, operosità e impegno, bisogna anche considerare l’ulteriore e nefasta interferenza determinata nei confronti dell’intero mondo produttivo e della società italiana per il carico delle funzioni “dannose” da essi svolte.
Gran parte dei loro atti e deliberati risultano infatti spesso inquinati da una serie di pratiche poco etiche se non palesemente illegali e criminali, come le richieste di tangenti, le turbative d’asta, le interferenze burocratiche create ad hoc, le raccomandazioni e clientele esercitate, ecc. ecc. ecc.
Tutto questo gravame, che ci costa centinaia di miliardi di euro in più all’anno, innesca poi quel “circolo vizioso” del malaffare sistemico italiano, dal quale, inevitabilmente, originano le più grosse organizzazioni criminali e mafiose delle quali l’Italia detiene purtroppo il record numerico mondiale.
Un solo settore in Italia è stato giustamente risparmiato dall’inflazione degli sprechi: quello del numero dei posti di detenzione nelle patrie galere.
Questo grande esercito di perfetti destinatari carcerari, infatti, oltre a non investire per comprensibile scaramanzia in quelli che sarebbero potuti divenire i loro ideali luoghi di destinazione, ha fatto anche sì che molte infrastrutture dell’Amministrazione penitenziaria italiana venissero addirittura depotenziate…
Se non, addirittura come in qualche caso, diversamente alienate.
Roma, 3 maggio 2012
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