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venerdì 2 marzo 2012

ANIEF CHIUDE A MATERA CAMPAGNA ELETTORALE PER ELEZIONI RSU CON IL SEMINARIO SU “LA LEGISLAZIONE SCOLASTICA NELLA NORMATIVA RECENTE.

INTERVISTA AL SEGRETARIO NAZIONALE ANIEF MARCELLO PACIFICO

Nella mattinata di venerdì 2 marzo presso l’aula magna del Liceo Scientifico di Matera il sindacato Anief, che tutela i diritti del personale di ruolo e precario del mondo della scuola nella provincia di Matera ha promosso seminario sul tema “La legislazione scolastica nella normativa recente”.
Hanno preso parte insegnanti, di ruolo o precari e personale Ata dell’istituzione scolastica interessati ad aggiornarsi sulla nuova disciplina normativa e contrattuale introdotta nell’ultimo triennio.
Mobilità, Cassa integrazione, Licenziamento, Progressione di carriera, Riconversione professionale, Blocco degli stipendi, Indennità di reggenza, Stabilizzazione dei precari, Formazione iniziale, Reclutamento, Pensioni: sono le questioni che minano i diritti del personale di ruolo e precario del mondo della scuola e che sono state approfondite nel corso del seminario, che vedrà la partecipazione del segretario nazionale dell’Anief Marcello Pacifico, invitato nella città dei Sassi per chiudere la campagna elettorale avviata per il rinnovo delle Rsu, in programma da lunedì 5 a mercoledì 7 marzo 2012 anche a Matera nelle scuole di ogni ordine e grado. Dopo i saluti del sindaco di Matera, Salvatore Adduce, del dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, Osvaldo Carnovale, del presidente regionale CONFEDIR Basilicata, Pasquale Covella e del presidente provinciale ACLI Matera, Mimmo Corrado si sono svolte le relazioni del direttore del corso Marcello Pacifico, del segretario regionale Nuccio Santochirico e del vice-presidente di Anief Matera, Daniele Ventrelli.
Riportiamo di seguito l’intervista che ha rilasciato a margine del seminario il segretario nazionale dell’Anief Marcello Pacifico.
Marcello Pacifico ha 34 anni, è originario di Cefalù, centro della provincia di Palermo e da tre anni ricopre il ruolo di segretario nazionale Anief. La sua professione è legata naturalmente al mondo della scuola visto che è impegnato come docente di lettre in una scuola media di Collesano e vanta anche una docenza a contratto di storia medievale presso l’Università di Palermo. Come è nato l’impegno nel sindacato?
“Dopo aver fatto parte dal 2003 della direzione nazionale di un altro sindacato ho deciso di impegnarmi in prima persona nell’Anief. Sono presente anche all’interno della segreteria nazionale della Confedir (dirigenti pubblici e privati e alte professionalità)”.
Si chiude una campagna elettorale importante per l’Anief. Come è stata condotta e in quali città si è svolta prima di concluderla a Matera?
La campagna elettorale si è svolta con successo, sebbene sia stato negato all’Anief il diritto di parola nelle assemblee sindacali per via di un regolamento che è stato sottoscritto dai sindacati rappresentativi per ostacolare l’alternanza. Tanti docenti e Ata si sono rivolti a noi per candidarsi nelle nostre liste dopo aver preso coscienza dell’inerzia degli altri sindacati e del cambiamento promosso dall’Anief. La partecipazione ai seminari sulla legislazione, d’altronde, è la prova del desiderio di informazione che richiede il personale della scuola, messo all’oscuro da quanto approvato nell’ultimo decennio. Siamo stati in ogni parte del territorio nazionale, da Siracusa a Milano, ma abbiamo voluto concludere questi seminari a Matera proprio per legare la nostra scommessa a quella di una città che vuole essere capitale della cultura europea”.
Per quali ragioni l’Anief ha scelto proprio la città dei Sassi per il seminario conclusivo che anticipa le votazioni per il rinnovo delle RSU nel monndo della scuola?
“Perchè la scelta della RSU e il voto alla lista sindacale oggi come mai rappresenta un impegno per la ricostruzione della scuola e del Paese, per la riscoperta di quei diritti e valori civici che dovrebbero guidare la nostra azione educativa nella vita di ogni giorno. Soltanto partendo dalla promozione del nostro patrimonio culturale che qui ha avuto il riconoscimento dell’UNESCO, possiamo ricostruire il nostro stato sociale e quindi la crescita del Paese. Anche per questo scioperiamo domani con il sostegno di diverse sigle sindacali. Il Governo deve ascoltare i formatori della nostra scuola”.
Un giovane alla guida di un sindacato: quanto è importante il ricambio generazionale nell’ambiente sindacale per raggiungere gli obiettivi prefissati?
E’ importante nella misura in cui si è aperti sempre di più all’ascolto di chi ha maturato molta esperienza e ci si muove con sempre maggiore passione per costruire un domani migliore. La motivazione e la fede in una missione educativa che sappia coniugare un patto generazionale nella tutela dei diritti sono la missione di chi non vuole difendere diritti acquisiti ma la dignità dell’uomo e il ruolo dell’educatore in una società che deve essere giusta e solidale.
L’Anief riuscirà ad avere la rappresentatività alle prossime elezioni? Ci sono i presupposti affinchè questo possa avvenire?
“Abbiamo quasi il 3% delle deleghe attive registrate allo scorso dicembre. Dobbiamo prendere il 7% dei voti espressi alle prossime elezioni RSU nel 15% delle liste presentate. Se i colleghi, indipendentemente dalla loro tessera sindacale e dalle loro promesse, votano le liste Anief possono consentire al sindacato di essere rappresentativo. In questo modo, sono sicuro, gli altri grandi sindacati ci seguiranno ancora di più da vicino come hanno fatto per la trattenuta ENAM (UIL), per l’indennità di reggenza ai vicari (SNALS), per le pensioni (CISL), per la stabilizzazione dei precari (CGIL), per lo sciopero (GILDA)
Ultima domanda: se l’Anief riesce a vincere questa sfida quali impegni intende assumere per soddisfare le aspettative di chi opera nel mondo della scuola, da docente di ruolo o precario?
“Vogliamo porre fine alla precarietà come sistema ordinario di assunzione nella scuole e garantire parità di trattamento tra tutti i lavoratori, sbloccare il contratto e gli scatti di anzianità, aumentare gli investimenti nella cultura e nell’istruzione, garantire le pensioni anche ai più giovani, far ripartire la scuola autonoma come centro di educazione permanente e sviluppo di tutto il territorio, valorizzare una professione che duemila anni fa era destinata a reggere i vertici del buon governo, ridare dignità al ruolo che ogni docente e Ata, giornalmente, svolge nel silenzio tra i corridoi e le aule delle scuole, per il bene dei suoi studenti”.

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