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lunedì 18 febbraio 2013

Di seguito una lettera aperta ai giovani candidati di SEL in Basilicata alle prossime Elezioni Politiche da parte di Rosa Rivelli, componente dell'Assemblea Nazionale di Sinistra Ecologia Libertà.

Agli uomini e alle donne è dato di volare, con i piedi per terra. Ma di volare alto.
Carissim* Maria Murante, Cesare Roseti e Maria Antonietta Maggio
aldilà della ricerca del voto per me le campagne elettorali sono sempre state una grande occasione di incontri, di moniti, e di insegnamenti. Sono anche un salutare bagno di umiltà, per chi riesce a sentirle così.
Ho sempre imparato tanto e questa volta siete voi i miei insegnanti, i più giovani delle nostre liste, non solo anagraficamente, ma soprattutto nel linguaggio, nei contenuti politici e nel generoso contributo per dare senso e parole alla presenza piena e compiuta. Nulla a che vedere insomma con pulsioni alla onorevole sconfitta o di esagitata antipolitica che nega l’evidenza di diverse e inconciliabili posizioni solo per trarne fatui vantaggi; e mi fermo immediatamente così e qua.
Solo due considerazioni sui nostri capilista. L’efficacia della candidatura di Antonio Placido, capolista di fatto dopo Nichi Vendola, sta tutta nella sua storia e nella stima che gli è rinnovata in ogni appuntamento di questa campagna elettorale. Antonio, porta una lettura e uno sguardo attento che guardano all’intero nostro Paese inserendolo nelle dinamiche nazionali ed europee. Un compagno che salda nella sua elaborazione di pensiero e nella sua cultura la memoria e l’attesa di futuro.
Giovanni Barozzino non è un simbolo o una rappresentazione. Giovanni è le ossa, la carne e il sangue della lotta operaia, l’esperienza viva di chi si alza per difendere non già se stesso, che pure sarebbe più che giusto, ma un pezzo di umanità e una condizione, quella del mondo del lavoro. Non manca mai di ricordarci che si comincia da un luogo di lavoro, da una fabbrica, per demolire l’intero sistema dei diritti.
Quando a Melfi, Nichi Vendola rivolgendosi a Giovanni Barozzino aprì il suo intervento in maniera tanto coinvolgente, partendo da “Domande di un lettore operaio” di Bertolt Brecht, a me sono venuti in mente altri versi… ” Noi siamo rimasti la turba/la turba dei pezzenti, /quelli che strappano ai padroni/le maschere coi denti”. Come non mai sembriamo essere precipitati indietro nel tempo e solo una striscia di mare ci separa dalla vicina Grecia. La ministra Fornero del governo Monti con le sue “riforme” ha inteso scardinare dalle fondamenta un patrimonio conquistato proprio da quel mondo di cui si racconta nei versi citati. Ma sappiano tutti che quelli come Giovanni non si arrendono .
Naturalmente le due liste sono ricche di donne e uomini di pari qualità: Lidia De Nittis, Rosalinda Di Pasca, Loredana Grazia Atella, Lucio Pastore, Caterina Lepore, Assunta Collazzo, Giovanni Rondinone. 
Per tornare a Voi, Maria, Cesare e Maria Antonietta ora siamo nell’ultima settimana di una campagna elettorale che ci hanno costretto a vivere nel cuore dell’inverno, in tutti i sensi, e con un sistema elettorale ignobile. E nonostante questo le energie che ci mettete rompono il giocattolo e lo schema.
Non importa quale posto occupate nella lista, tra l’altro da disoccupati e senza mezzi finanziari, non importa doversi muovere in uno scenario che potrebbe indurre all’insulto o peggio al fratricidio.
La ragione è chiara: ho un progetto, ci credo e voglio essere protagonista. Non intendo delegare a nessuno la rappresentazione di me.
Come siete protagonisti delle lotte che riguardano e attraversano la nostra terra. In prima fila nelle battaglie referendarie per difesa dei beni comuni a cominciare dall’acqua pubblica, i diritti dei migranti, il carcere, la precarietà, la scuola e la cultura, il reddito garantito per sottrarre disoccupati e inoccupati dalla morsa delle clientele e dalla perdita di dignità, la difesa del nostro territorio dall’aggressione delle multinazionali del petrolio e per costruire un modello di sviluppo economico e sociale che parta dalle soluzioni dei problemi e dalle ricchezze dei luoghi in cui ci è capitato di nascere.
Penso che il risultato migliore sia aver affermato che una nuova classe dirigente irrompe già adesso nella politica, con la sua rabbia, la sua vivacità e la sua capacità di trasformazione. Lo sappia chi di dovere nel Parlamento italiano, nella nostra regione, nel nostro partito, nelle comunità che abitiamo.
Sono abbastanza ottimista e credo che vincerà il centrosinistra. L’aver svolto con Voi le primarie, accanto alle donne e gli uomini di un popolo più grande del nostro piccolo partito è stato importante. Sono tanti i compagni e le compagne di viaggio del Pd che si sentono forse meno soli perché ci siamo anche noi nella coalizione. Insieme riusciremo a spiegare a Bersani che, per governare, di Monti e di Casini proprio non abbiamo alcun bisogno. E non solo noi.

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