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martedì 22 febbraio 2011


GIUSEPPE DI SANZO SU ELEZIONI AMMINISTRATIVE PROSSIMA PRIMAVERA

La nostra regione ha bisogno di intraprendere nuove strade per adeguare la sua strategia economica al presente e per affrontare le grandi sfide che pone il futuro. E' ormai chiaro che, in un clima di restrizione delle risorse disponibili e di grave crisi economica, scelte importanti e coraggiose dovranno riguardare i settori strategici: attività produttive, ambiente, sanità, lavoro, politiche sociali.
Le stesse scelte coraggiose che SEL continua a chiedere da tempo vengono invocate da diversi territori della Basilicata che negli ultimi anni hanno visto annullare le loro funzioni di governo in favore di un progressivo spostamento di potere verso il centro delle attività politiche ed istituzionali.
In altre parole, la politica lucana ha dato un segnale di chiusura ed arroccamento all'interno dei suoi palazzi che i cittadini avvertono ormai sempre più lontani geograficamente, ma anche culturalmente.
Le prossime elezioni amministrative, che riguarderanno molti dei più grandi comuni, possono rappresentare il momento in cui si inverte la tendenza a partire dalla scelta delle classi dirigenti che dovranno animare un nuovo protagonismo locale delle scelte strategiche utili ad affrontare crisi economica e necessità di riforme importanti.
Ridare la voce alle comunità rendendole protagoniste, non più solamente destinatarie passive delle opzioni di poche persone di un ceto politico lontano dai problemi e dalle soluzioni, porterebbe naturalmente a fare un passo indietro sulla strada del potere che condiziona freddamente e con i calcoli delle correnti anche le trattative locali sulle candidature ed un grande passo in avanti sulla strada della democrazia partecipata che, al contrario, aprirebbe alle comunità impazienti di vedere attuato un cambiamento vero a partire dalle relazioni politiche.
Le primarie diffuse e generalizzate sui territori, in quanto strumento non più controllabile, inaugurerebbero una nuova stagione politica, una nuova primavera della Basilicata dalla quale fare emergere una nuova classe dirigente autonoma da meccanismi ormai obsoleti, capace di interpretare la funzione di motore del cambiamento.
Il centro-sinistra lucano in questi giorni è ancora in tempo per fare questo salto di qualità a partire dalle prossime amministrative, abdigando alla funzione di controllo politico soffocante delle realtà locali che si è costruita in questi anni e ridando la voce ai cittadini sulla scelta dei propri candidati.
Inoltre questa è l'occasione anche per fare chiarezza sui confini della nostra coalizione che, nella confusione degli avvenimenti nazionali, iniziano a sfumarsi ed, in questa inconsistenza, a diventare opportunità concreta per trasformismi di varia natura.
I circoli di SEL impegnati per le prossime amministrative che stanno proponendo l'apertura della politica stanno anche opponendosi alla pratica del trasformismo e sono sostenuti e legittimati dai dirigenti provinciali e regionali in questa funzione di promotori della chiarezza delle relazioni politiche.
Non potremo mai tollerare che precedenti amministratori di centro-destra diventino, grazie a cambi di casacca dell'ultimo momento, uomini di centro-sinistra.
Il PD che dice di voler essere la guida del centro-sinistra, nelle figure dei segretari regionale e provinciale, si faccia carico di queste esigenze di partecipazione e chiarezza che non sono solo di SEL, bensì di interi territori sempre più insofferenti all'accentramento continuo ed alle vecchie e furbesche pratiche politiche.
La stessa insofferenza riguarda anche molte iscritte e molti iscritti del PD, oltre che dirigenti locali, stanchi di mettere da parte le proprie posizioni ed anche le legittime ambizioni amministrative per cedere all'equilibrismo della politica fatto cadere dall'alto, in un gioco di tessere che devono andare al loro posto per comporre il mosaico del potere.
Anche a queste donne ed a questi uomini ci rivolgiamo direttamente dicendo che è arrivato il momento in cui unire le nostre voci in una battaglia tutta politica di rinnovamento e democrazia.
Molte volte in questi mesi, come lo scorso anno, si è invocato il senso di responsabilità di unire tutto per non perdere e successivamente si sono consumati disastri politici ed amministrativi nella confusione generale.
Oggi, alla luce del fallimento di queste esperienze anche di centro-sinistra, siamo nelle condizioni di poter invocare la chiarezza dei confini, degli uomini e dei programmi per portare al governo degli enti locali le forze più progressiste ed innovatrici di questa regione.

Il segretario provinciale
Giuseppe Di Sanzo

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