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giovedì 1 dicembre 2011

Facciamo un po’ di chiarezza. Vademecum per non perdere anche la bussola nel fango dell’alluvione






In attesa che venga diffuso un documento più articolato che verrà inviato al Governo ed alla Regione,
consideriamo importante chiarire, anche se solo sinteticamente alcuni punti della fase in cui è la vertenza per gli
alluvionati di Puglia e Basilicata.
1) COSA E’ L’OPCM? - L’OPCM (Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri) che abbiamo appena avuto
per la Basilicata e che pretendiamo anche per la Puglia non è la soluzione definitiva dei problemi aperti
dall’alluvione di Marzo ma solo il primo di almeno due atti dovuti dopo la dichiarazione di stato d’emergenza, che
abbiamo avuto sia per la Basilicata e, successivamente, per la Puglia (quella per la Puglia la abbiamo avuto in
ritardo quando eravamo pronti ad occupare la Stazione ferroviaria di Marina di Ginosa)
2) A COSA SERVE L’OPCM? - La funzione della prima OPCM è, sostanzialmente, così definita:
- nomina il Commissario attribuendogli i poteri straordinari del caso ed, in particolare, quelli di derogare da una
serie di norme ordinarie fra cui il patto di stabilità o le regole europee della libera concorrenza; si entra così in
un percorso di amministrazione straordinaria che permette di snellire procedure ed adottare provvedimenti che
altrimenti non potrebbero essere assunti (come, per esempio, la sospensione di pagamenti o ratei)
- conferisce al Commissario il potere di spendere le prime risorse che gli vengono assegnate (secondo i criteri
che sono determinati nell’ordinanza) per i primi interventi urgenti
- conferisce al Commissario il compito di stilare un computo preciso dei bisogni (quanto serve) articolato per
voci (infrastrutture, risarcimenti, messa in sicurezza, ecc..) ed un piano degli interventi
- sulla base delle determinazioni del Commissario dovrà essere emessa una seconda ordinanza che finalizza
le risorse ulteriori e ne definisce i criteri di spesa
La prima OPCM, dunque, è assolutamente decisiva per noi (al di la di quanto ci sia finanziariamente e di
come siano ripartite le somme disponibili) per avere un interlocutore ed uscire dalla fase dello scaricabarile,
un sistema di regole certe contro la confusione e la frammentazione di responsabilità
3) COME SI FINANZIA L’INTERVENTO? - Il decreto mille proroghe (in vigore fino a quando non sarà cambiato
come tutti convengono almeno per la parte del primo intervento d’urgenza, quello che da noi ancora non è stato
realizzato) dispone:
- che in caso di disastro ambientale, dopo la dichiarazione di stato d’emergenza, intervengano le Regioni con
proprie risorse sulla base dell’OPCM emanata;
- se le Regioni non hanno risorse libere o se credono, possono recuperarle alzando la tassazione di loro
competenza ai propri cittadini (accise regionale carburanti, bollo auto, IVA ed IRPEF per la parte di competenza
regionale);
- una volta che le Regioni abbiano applicato al massimo le leve tributarie di loro competenza (come descritto
alle voci precedenti) se dovessero mancare risorse per far fronte a tutte le necessità determinate dal
Commissario, allora interviene il Governo nazionale
Contro questo decreto, 8 regioni hanno opposto ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale (che
saranno discusse il 10 Gennaio). Per intanto è legge e, dunque è chiaro che
- NON E’ OBBLIGATORIO ALZARE LE TASSE
- NON E’ OBBLIGATORIO CHE CI SIANO INSIEME FONDI NAZIONALI E REGIONALI
- LA SCELTA DI TROVARE UNA MEDIAZIONE PER CUI OGNUNO CI METTA QUALCOSA (COME
PROPONIAMO DA SEMPRE) E’ UNA SCELTA “POLITICA” MA NON OBBLIGATORIA
4) A CHE PUNTO SIAMO CON LE ALLUVIONI DI MARZO? - In Italia a Marzo (comunque dopo l’entrata in vigore
del Decreto Milleproroghe) sono accadute diverse alluvioni. Fra quelle accadute prima degli eventi di Toscana e
Liguria, questa è la situazione:
Piemonte Ha avuto l’ordinanza È stata finanziata solo con risorse della Regione Piemonte
ovvero alzando le accise sui carburanti (dunque senza il
concorso nazionale)
Basilicata Ha avuto l’ordinanza È stata finanziata sia con risorse della Regione, sia con risorse
nazionali (senza alzare le tasse)
Abruzzo Non ha avuto l’ordinanza ?
Marche Non ha avuto l’ordinanza La Regione ha alzato le tasse ai propri cittadini ma l’ordinanza
non c’è
Puglia Non ha avuto l’ordinanza La Regione ha stanziato prime risorse ed ha dato la
disponibilità ad alzare la tassazione ma l’ordinanza non c’è
Dunque:
- non è vero che serve obbligatoriamente alzare le tasse (la Basilicata non le ha alzate ed ha avuto
l’ordinanza ma le Marche che le hanno alzate non ha avuto l’ordinanza)
- non è vero che è obbligatorio avere i fondi sia nazionali che regionali per emettere l’OPCM (il Piemonte
ha avuto l’ordinanza solo con fondi regionali)
5) PERCHE’ NON E’ STATA ANCORA EMESSA L’ORDINANZA PER LA REGIONE PUGLIA, COME INVECE E’
ACCADUTO PER LA BASILICATA? – Crediamo per motivi realistici, comprensibili e che proviamo a dire:
- la Regione Puglia ha stanziato il milione e mezzo di Euro il giorno in cui eravamo in presidio ed in blocco con i
trattori sulla SS Jonica comunicandolo formalmente alla Protezione Civile
- Appena due giorni dopo il Governo è andato in crisi, crisi che si è ricomposta solo la settimana scorsa;
difficilmente qualcuno avrà lavorato a costruire il meccanismo dell’ordinanza che è, comunque, il frutto della
collaborazioni fra almeno tre diversi Uffici (Regione, Protezione Civile e Ministero dell’Economia)
- La Regione Basilicata, al contrario, aveva predisposto da molto tempo lo stesso merito dell’ordinanza avendo
confrontato e concordato a lungo il testo cui mancava solo la firma
Dunque:
- non è per “imperfezioni nella pratica” che l’ordinanza per la Puglia è carente ma, evidentemente, per non
essere ancora pronta nell’impianto
- non risponde al vero che ci sarebbe stato un’unica ordinanza ma, essendo di carattere regionale le
risposte che vengono date devbono essere concordate nel merito e separatamente
- non può essere vero che non è pronta perché mancano i fondi nazionali (vedi il Piemonte per cui non ce
ne è stato bisogno)
6) COSA BISOGNA FARE? – Emettere l’OPCM per la Puglia urgentemente per permettere di avviare il percorso di
risposta che attendiamo da 9 mesi, senza frapporre ulteriori ritardi:
- il Ministro del Tesoro dica subito se ha a disposizione somme immediatamente spendibili per concorrere con
quelle della Regione Puglia ad integrare l’OPCM
- se non le ha, dia parere favorevole e si proceda immediatamente ad adottare l’OPCM con le somme rese
disponibili dalla Regione Puglia (come è stato per il Piemonte) e, successivamente, si proceda ad integrarle
- il Governo prenda atto che questa caotica e confusa situazione, ereditata in gran parte da una norma che
“invocandosi al federalismo” ha reso impossibile alle comunità di avere risposte ed alle istituzioni di darle
7) COSA NON BISOGNA FARE? – Non si deve continuare a far pagare ai cittadini le colpe della politica e,
dunque, si prenda atto che nelle more della riforma necessaria, nella norma già in vigore ci sono le condizioni
tecniche per dare risposte se se ne hanno le volontà.
Soprattutto si vinca la tentazione di continuare a giocare ognuno la propria partita. Le ragioni di
ognuno (anche quelle più meritevoli come quelle di ridare capacità e risorse alla Protezione Civile, per
esempio), vanno subordinate alla sofferenza dei cittadini. Nove mesi di ritardi ci bastano.
8) COSA FARA’ IL COMITATO? – Continuerà a battersi unitariamente per gli obiettivi per cui è nato:
- il risarcimento dei danni a quanti li hanno subiti (famiglie ed aziende)
- la messa in sicurezza del Territorio
- un diverso modo di gestire risorse e territorio capace di prevenire altri disastri
Lo farà unitariamente continuando ad essere il luogo di tutti (materani e tarantini, agricoltori e
famiglie, ecc.) nel convincimento che il fiume, straripando, ha unificato e riunito una comunità solo
amministrativamente divisa ma unita nel rifiutare le divisioni che dovessero essere tentate.
Ottenute le prime due ordinanze per Puglia e Basilicata, si concentrerà nel garantire il rigore e la
trasparenza nell’applicazione delle norme conquistate e nell’ottenere dalle due Regioni

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