da mesi ho rivolto un appello all’assessorato all’Ambiente e alla Giunta, affinché venisse sanata una ferita inferta alla legalità, al rispetto delle regole, delle leggi di questa nostra Repubblica e del diritto dei cittadini a poter conoscere per deliberare.
La ferita di cui parlo è rappresentata dalla mancata applicazione, a 15 anni di distanza, di quanto previsto dall’art. 17 del Decreto Ronchi e successivamente dall’art. 251 del Codice dell’Ambiente. Sto parlando della mancata istituzione da parte della Regione Basilicata dell’Anagrafe dei siti da Bonificare.
Come sempre, in questi mesi ho provato a dialogare con le Istituzioni e con gli uffici del Dipartimento ambiente, sottolineando che chiedevo alla Regione di rispettare la sua propria legalità, le leggi dello Stato e il mio, tuo, nostro diritto a poter aver accesso con facilità a dati che testimoniano dello stato dell’ambiente in questa nostra regione e della situazione in cui versano gli oltre 800 siti contaminati, censiti dalla Commissione Bicamerale sul ciclo dei rifiuti nel 2000.
In questi mesi ho fatto fiducia a chi mi ha risposto “porta pazienza” l’anagrafe verrà istituita, integrata, aggiornata, completata quando verrà licenziato il nuovo piano regionale dei rifiuti.
E Dio solo sa, caro Vito, quanto abbiamo bisogno tra l’altro di innescare in questa regione una gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti. Eviterò in questa mia di ricordarti che da quasi due anni giace nei cassetti quella proposta di istituire una anagrafe pubblica della monnezza sulla quale pure avevamo registrato un ampia e trasversale convergenza.
E’ passato quasi un anno da quando ho invitato la Regione a mettere in pratica quanto previsto dal Decreto Ronchi e, ahimè, siamo ancora alle dichiarazioni d’intenti.
Caro Vito, dopo 15 anni occorre passare dalle parole ai fatti e onorare le leggi e il diritto alla conoscenza. Ne abbiamo bisogno.
Sono certo che vorrai e saprai tenere nella dovuta considerazione questa mia ed è per questo che ti chiedo di esercitare la tua “moral suasion” sul competente Dipartimento.
Un tuo impegno diretto sulla questione e un tuo pubblico intervento di certo sarebbe la risposta che attendo e che potrebbe indurmi ad interrompere l’iniziativa in corso di dialogo nonviolento, e sottolineo dialogo, finalizzata a chiedere a quella Istituzione che tu rappresenti il rispetto della sua propria legalità.
Con fiducia attendo tue.
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