Le ordinanze odierne scaturiscono da una complessa attività d’indagine, condotta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Pisticci e diretta dal Comando Provinciale di Matera, posta in essere dagli investigatori. Nel Giugno 2009, questo Comando eseguiva 9 ordinanze per l’applicazione di misure cautelari nei confronti di soggetti di Ferrandina responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in quel territorio. L’indagine provava un sistematico approvvigionamento di stupefacente in Taranto, senza però svelare l’identità degli spacciatori di quel territorio. L’intervento con misure cautelari, generava delle variazioni nelle geometrie ed equilibri nel mercato illecito di stupefacenti, fornendo a nuovi soggetti l’opportunità di inserirsi nell’illecito traffico. Questo Comando unitamente al Comando della Stazione Carabinieri di Ferrandina, predisponeva una serie di servizi finalizzati al contrasto del traffico di stupefacente. Il proliferare dei consumatori ha, così, accresciuto la domanda di sostanze psicotrope, creando, di conseguenza, un’appetibile opportunità per nuove figure delinquenziali, ancora ignote alle Forze dell’Ordine. Nella mattinata di oggi, personale della Compagnia Carabinieri di Pisticci, supportati, in fase esecutiva, da militari del Comando Provinciale di Matera e di Taranto, nonché da aeromobile del VI Elinucleo di Bari e da quattro unità cinofile di Tito (PZ) e Modugno (BA), davano esecuzione alle Ordinanze di Custodia Cautelari personali, emesse dal G.I.P della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, dr.ssa Rosa BIA, che, così, conveniva con le risultanze investigative dell’Arma di Pisticci e del P.M., dr.ssa Rosanna DE FRAIA, nei confronti di:
- ABATE Pancrazio, classe 1984;
- BALZO Vincenzo, classe 1980;
- BENEVENTI Michele, classe 1991;
- BRANDI TRENTINO Michele, classe 1987;
- CAFORIO Michele, classe 1988;
- CANTARELLA Vito, classe 1989;
- CONTE Stefano, classe 1988;
- D’ANTONI Alessandro, classe 1987;
- DEOREGI Giuseppe, classe 1988;
- HALAJ Argit, classe 1991;
- IACOVINO Antonio, classe 1991;
- LOSCALZO Rocco, classe 1988;
- LUONGO Simone, classe 1987;
- MARANGIONE Maria, classe 1963;
- MASTRANGELO Giovanni, classe 1985;
- MELE Francesco, classe 1960;
- MONTEFINESE Antonio, classe 1991;
- MONTEFINESE Gianpiero, classe 1986;
- MONTEFINESE Michele, classe 1989;
- MORELLI Cataldo, classe 1987;
- PENNUZZI Gianfilippo, classe 1989;
- PENNUZZI Leonardo, classe 1990;
- SCIALPI Cosimo, classe 1973;
- STAFFIERI Vito, classe 1981;
- M. F., classe 1986 (NON ESEGUITO).
LE FOTO:
LE INDAGINI
Già dalle prime indagini si evidenziavano illecite transazioni di stupefacenti da parte di giovani di Ferrandina che permettevano di intraprendere delle attività tradizionali di pedinamento. Le interazioni oltre a determinare dei riscontri, permettevano di stabilire il canale di approvvigionamento dello stupefacente (Taranto) e le modalità con cui lo stesso veniva trasportato in Ferrandina preservandolo dai controlli delle forze dell’ordine. Le indagini connesse, permettevano altresì di accertare che i predetti giovani operavano sistematicamente dei reati di natura predatoria, proprio al fine di sovvenzionare gli acquisti di stupefacente.
I primi indagati manifestavano rapporti con nuove figure che, in parziale autonomia gestivano illeciti traffici di stupefacente. In particolare mostravano una intesa attività di rifornimento di stupefacenti in Matera che poi sistematicamente riversavano nel mercato illecito di Ferrandina, Salandra e San Mauro Forte. L’inquietante diffusione dell’uso di stupefacenti permetteva di individuare nuovi soggetti dediti allo spaccio di stupefacente, che, non curanti del pericolo sociale che determinavano, erano soliti cedere lo stupefacente all’interno di scuole e a minori di anni 18 ed a volte anche ad infraquattordicenni. Gli atti di indagine provavano che lo stupefacente proveniva prevalentemente da Taranto (per l’eroina) e da Matera (per l’hashish). Il quadro globale fornito dalle investigazioni portava a svelare: da un lato una disarticolata quanto vasta rete di spacciatori operanti in Taranto (veniva disarticolata una rete di spaccio nel rione “Tamburi”), Matera e nella provincia materana, che in parziale autonomia e con propri canali di approvvigionamento, si adoperavano in una capillare distribuzione al minuto di sostanza stupefacente prevalentemente di tipo hashish, marijuana, eroina e in maniera episodica anche di cocaina e subxone; dall’altro una serie di reati “predatori”, finalizzata proprio a finanziare i rifornimenti di stupefacente, nei confronti di soggetti passivi persone a minorata difesa (anziani e portatori di handicap), nei territori di Salandra, Ferrandina e di Pisticci; le vicende dei singoli, si intersecavano incidentalmente, spesso a causa della perdurante esigenza di procurarsi lo stupefacente quando l’ordinario canale di rifornimento risultava rischioso o economicamente sconveniente, ovvero quando gli innumerevoli riscontri operati dalla P.G., impedivano la normale fornitura, atteso che in molti casi gli spacciatori risultavano essere essi stessi assuntori, dediti allo spaccio non solo per trarne profitto, ma anche per finanziare i propri consumi. Tale circostanza, ovviamente, lungi dal diminuire l’offensività delle condotte contestate le aggrava immensamente proprio perché sintomatica di attività di spaccio frenetica e costante.
Risultati Operativi
Le indagini iniziate alla fine del 2010 e condotte sul piano investigativo dal Nucleo Operativo della Compagnia CC di Pisticci, sono state dirette dal Comando Provinciale, e coordinate ed eseguite nella fase esecutiva da:
n.65 CC della Compagnia di Pisticci;
n.61 CC del Comando Provinciale CC di Matera (Nucleo Investigativo e Compagnie dipendenti) e del Comando Provinciale CC di Taranto;
n. 1 aeromobile del 6° Elinucleo CC di Bari;
n. 2 unità cinofile del Nucleo CC di Tito e n.2 unità del Nucleo CC di Modugno;
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