Il mantenimento delle due province sia in Basilicata che nelle altre due regioni, oltre a rispondere al dettato costituzionale, risponde ad una esigenza di garantire una equa presenza sul territorio delle istituzioni e dei relativi servizi erogati dalle stesse. Altre subordinate non sono assolutamente accettabili e risulterebbero dannose per l’unità e la futura integrità della nostra regione. E’ necessario, pertanto – hanno affermato Taddei e Picerno - che si convochi, non riunioni semiclandestine al Ministero della Funzione Pubblica, ma un incontro fra tutti i soggetti istituzionali e politici, deputati a decidere su tale questione, al fine di concordare modalità ed iniziative unitarie tese a raggiungere l’obiettivo di preservare le due province. Quindi – hanno continuato Taddei e Picerno – finiamola con la dietrologia; qualcuno prenda atto che quanto fatto fino ad oggi ha creato solo confusione e danni e si riprenda, con grande senso di responsabilità, un percorso che coinvolga tutti i protagonisti nella definizione di una posizione condivisa a tutela della nostra regione.
Un ministro se pur autorevole non può arrogarsi il diritto di decidere per tutti. Se saremo coesi e determinati – hanno concluso Taddei e Picerno – sicuramente qualche risultato lo otterremo, se continueremo ad essere divisi, faremo il gioco degli altri.
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