La eventuale soppressione di una Provincia della Basilicata impone alla classe dirigente regionale una chiara scelta di riequilibrio istituzionale che potrebbe trovare una ragionevole e utile soluzione nella attestazione della sede della Provincia unica a Matera e questo non per ragioni di ordine campanilistico.
Non può sfuggire a nessuno il significato storico, culturale ed economico di una scelta siffatta. Il percorso avviato da ormai tre anni per candidare Matera a capitale europea della cultura per l'anno 2019, va sostenuto dall'intera Regione: quale occasione migliore per dimostrare l'attaccamento di tutto il territorio all'unità regionale nella consapevolezza che l'ambizioso riconoscimento costituisce una grande opportunità per tutta la regione?
Mortificare una scelta di futuro per i nostri territori in virtù di un mero calcolo numerico non ci convince e non perché non riteniamo opportuna la riorganizzazione istituzionale, ma perché pensiamo che la Provincia sia un imprescindibile momento identitario per un popolo.
In questi giorni si stanno innescando pericolose quanto strumentali spinte secessionistiche che vedrebbero bene l'annessione di una parte della Basilicata alla vicina Puglia. Che senso ha una ipotesi del genere considerato che la debolezza dei numeri accentuerebbe il divario tra "la polpa e l'osso", come avrebbe detto Rossi Doria? D'altra parte Matera non avrebbe nulla da guadagnare da una operazione di questo tipo in considerazione della sua grande storia e delle eccezionali prospettive che la città va aprendo a se stessa e all'intera Basilicata. In definitiva è interesse dell'intera Regione che Matera svolga il suo ruolo di "capitale" lucana del Mezzogiorno proprio per salvaguardarne l'unità.
Sin dal primo momento abbiamo provato a mettere in campo tale ragionamento, ma alla fine purtroppo la presunta debolezza dei nostri numeri costituisce l'unica ragione che ci condannerebbe alla rinuncia di identità e di futuro. La disgregazione prevedibile porterebbe a uno smembramento del tessuto socio-economico dell'intera Regione. Non è peraltro utile limitarsi a proporre il solo mantenimento di entrambe le province senza individuare una subordinata credibile e percorribile proprio perché non vi sono certezze considerato il dibattito nazionale che costringe questa discussione in una strettoia in cui Matera non ha grandi possibilità di successo. Né dobbiamo farci guidare da esclusive ragioni elettoralistiche.
È, pertanto, necessario rivedere termini e modalità del riordino, considerando che la chiave di volta del problema stia in un serio equilibrio territoriale, sia in termini politici che amministrativi, garantendo che la scelta della sede politica della Provincia e l'articolazione periferica dello Stato non possano prescindere dal coinvolgimento dell'intera Regione. Questa e' l'unica via per salvaguardare l’unità della Regione Basilicata, ogni altra soluzione significherebbe l'inizio di un inesorabile tracollo.
Pasquale Bellitti Segretario provinciale PD Matera
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