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mercoledì 31 ottobre 2012

La spending review si abbatte come uno tzunami sul territorio materano

“I tagli lineari imposti dal Governo Monti con la spending review continuano a penalizzare il tessuto economico e sociale del Materano”. A dichiararlo è il presidente di Confapi Matera Vito Gravela, che lancia un nuovo allarme in vista della riforma avviata dal Governo Monti che cancellerà dal primo gennaio 2013 numerosi presidi istituzionali non solo nella città di Matera ma anche in diversi comuni della provincia.
Dopo aver imposto la chiusura della sede della Banca d’Italia, la soppressione della sezione distaccata del tribunale di Pisticci, il riordino dell’Amministrazione provinciale con la relativa cancellazione della Provincia di Matera e la chiusura della sede di Matera del Genio civile, con il conseguente trasferimento di 21 dipendenti presso la sede di Bari, la scure dei tagli sta per abbattersi su Inps, Inail e Inpdap e a rischio c’è anche la sede della Camera di Commercio di Matera a seguito dello schema di riordino approvato da Unioncamere.
“Ancora una volta – dichiara Gravela - il Governo nazionale si appresta a tagliare presidi fondamentali per la vita economica delle imprese e a smantellare uffici che erogano servizi pubblici ai cittadini e alle imprese di Matera e provincia.
Il caso più eclatante e paradossale degli effetti negativi della spending review sul nostro territorio riguarda proprio la sede di Matera del Genio Civile, dove si impone il trasferimento dei dipendenti a Bari per risparmiare una cifra irrisoria. Oltre a procurare disagi dal punto di vista logistico ai dipendenti è evidente che la decisione non è giustificata né da motivi di carattere economico né da motivi di carattere funzionale.
Se la logica della riforma è quella di tagliare a tutti i costi, il territorio materano rischia di trasformarsi nel giro di pochi mesi in una terra di frontiera. Smantellare i presidi che erogano servizi vuol dire favorire un ulteriore calo demografico anche nella città di Matera, aggravando di fatto quel processo di desertificazione già in atto nei piccoli comuni.
Pertanto, alla luce delle preoccupazioni sin qui evidenziate, esprimo solidarietà ai lavoratori impegnati nella mobilitazione a difesa dei propri diritti e invito i rappresentanti istituzionali, imprenditoriali e sindacali a scendere in campo per difendere i presidi ancora attivi sul nostro territorio”.

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