Il potenziamento della capacità produttiva del centro oli implicherà inevitabilmente un aumento dei rischi e non può certo lasciarci tranquilli. In Val d’Agri dobbiamo ancora recuperare il tempo perduto sul fronte dei controlli e della sicurezza, per i cittadini e per l’ambiente, Urge un sistema di monitoraggio certo e trasparente, cui deve necessariamente accompagnarsi un insieme di regole e procedure chiare, oltre ad un livello di diffusione delle informazioni in tempo reale, fino ad oggi inesistente. Un sistema gestito e controllato dalla mano pubblica che sia in grado di “dettare” la linea, anche a scapito dei forti interessi economici in gioco.
Un sistema che sia in grado di dare certezze e sicurezze ai cittadini che oggi invece vedono la presenza dell’industria petrolifera in Basilicata solo come una minaccia per la salute e per l’ambiente. In questo contesto non si può continuare a spacciare la presenza del petrolio come una fortuna quando piuttosto è un male inevitabile che – attraverso le royalties, se ben spese – può rappresentare una opportunità: piuttosto poco. Legambiente si rivolge al mondo del lavoro, della scuola e all’intera società civile per una rinnovato ruolo di custodi del territorio, a tutela di diritti irrinunciabili, fautori del proprio destino. CONTROLLI, TRASPARENZA e DECISO SOSTEGNO ALLE AREE PROTETTE queste sono le risposte che le popolazioni dei territori interessati chiedano e si aspettano di ottenere e a questi obiettivi si rivolge ancora una volta, con se possibile maggior forza e decisione, l’impegno di Legambiente.
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