Gli uffici acquistati dalla Regione dovrebbero assolvere infatti ad obiettivi ed indirizzi definiti in una delibera di giunta (la n.2017) che risale al lontano 2005 e che, a distanza di tanti anni, sono per gran parte superati. Si pensi ad esempio al supporto tecnico, all’ informazione, documentazione coordinamento dei rapporti con le altre Regioni in relazione ai lavori delle Conferenze dei Presidenti delle Regioni e al coordinamento del flusso delle informazioni dagli organismi interregionali, nazionali e/o comunitari verso del direzioni regionali dei Dipartimenti della Giunta, e alla raccolta e distribuzione di atti e documenti di interesse, tutte funzioni che già da anni la rete web ha completamente superato nel senso che è sufficiente un pc (oggi persino uno smartphone) per collegarsi a tutte le fonti di informazione e documentazione di cui si ha bisogno. Ci sono inoltre altri compiti assegnati alla sede romana di rappresentanza che francamente fanno sorridere come quella di intrattenere relazioni di collaborazione e di informazione con la delegazione parlamentare lucana, che ha visto solo in rarissime occasioni nostri parlamentari frequentare la sede di via Nizza, per non parlare di incontri talmente sporadici o addirittura la funzione assegnata di “presidio” della produzione legislativa nazionale, con particolare riguardo all’iter delle leggi regionali e dei provvedimenti di interesse presso i competenti ministeri, che significa acquisire leggi e normative via Internet. Ancora, l’attività di informazione turistica a Roma prevista sempre nel 2005, è delegata, come è noto, all’Apt e pertanto non si capisce come possa essere svolta, come anche l’organizzazione di conferenze stampa nella capitale che non mi pare siano state mai indette.
In sostanza, la sede romana si riduce ad un pied a terre di cui, in tempi di sacrifici sempre più duri per le famiglie e per i cittadini, non c’è alcun bisogno, tanto più che a Roma ci sono uffici messi a disposizione della Conferenza delle Regioni, con personale e locali a sufficienza, per contare comunque su un punto di appoggio, se necessario, per il lavoro nella capitale. Anche il personale, che di recente sarebbe stato ridotto a quattro unità, potrebbe essere utilizzato in maniera più produttiva. Alienare l’immobile prestigioso e fare cassa produrrebbe, tenuto conto delle quotazioni immobiliari a Roma, un buon tesoretto da impiegare in attività sicuramente più utili alle nostre popolazioni. Sono certo che il Presidente De Filippo, particolarmente attento ad azioni di tagli dei costi della politica, saprà valutare la mia sollecitazione per dare un segnale, decisamente concreto, ai cittadini che in tema di risparmio si vuole fare sul serio”.
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