Qualora dal suddetto monitoraggio dovessero riscontrarsi acclarate violazioni di legge in materia ambientale, le associazioni firmatarie chiedono all'amministrazione comunale di utilizzare tutti gli strumenti giuridici messi a disposizione dalle varie normative in materia al fine di individuare i vari livelli di responsabilità ed agire di conseguenza nelle varie sedi processuali, unitamente ad un impegno diretto nell’esercitare quelle funzioni che la legge attribuisce alle istituzioni locali. Un monitoraggio a cui non facciano seguito tali tipologie di azioni sarebbe poco efficace nel ristabilire il giusto equilibrio tra ambiente e legalità.
L’auspicio, inoltre, è quello che, per il futuro, l’attività di indagine possa essere allargata al monitoraggio dell’aria e del suolo, nella convinzione che solo un’analisi integrata possa contribuire a disegnare un quadro entro cui dare risposte definite alle cause che stanno determinando l’aumento delle neoplasie sul territorio, unitamente all’istituzione del registro dei tumori, presupposto analitico imprescindibile per individuare con certezza il livello d’incidenza del cancro in Basilicata ed, eventualmente, la sussistenza di cause ben definite in rapporto alle tipologie di tumori in aumento. Nell’ambito delle priorità individuate dalle associazioni firmatarie del presente documento, molte delle quali hanno già aderito al processo di costituzione del Forum Ambientale si ritiene di estrema rilevanza: conoscere le cause del recente cambiamento cromatico del Basento. Un episodio che, ove ce ne fosse ancora bisogno, conferma quanto prezioso sarebbe già potuto essere il contributo del sistema comunale di monitoraggio indipendente delle nostre acque; essere puntualmente informati dell’intero percorso, intrapreso di recente dalle istituzioni, finalizzato alla rimozione delle cause dei miasmi in Val Basento e quali conseguenze la loro immissione abbia potuto avere sulla popolazione e sull’ambiente; precisare che la questione relativa alle estrazioni petrolifere, tra rischio di veder trasferita la materia nelle esclusive competenze del governo e timori di incremento dell’attività estrattiva, anche offshore, ritenuta insostenibile per il nostro territorio, non possa essere ricondotta principalmente al tema della rivendicazione e della spartizione delle royalties; chiedere che si attui al più presto il passaggio al nuovo piano dei rifiuti che contempla un nuovo sistema di gestione dei rifiuti basato essenzialmente sul potenziamento della raccolta differenziata e l’istituzione di un sistema di raccolta porta a porta così come previsto nell'ambito del progetto “Pisticci zero rifiuti”, rispetto al quale è in atto il piano di comunicazione e sensibilizzazione. Riteniamo, inoltre, nel prendere atto della istituzione per il prossimo 9 novembre della Conferenza regionale per la Valbasento, che la discussione sulle politiche di rilancio industriale ed occupazionale dell’area non possa prescindere da una seria ed approfondita analisi dei fattori di criticità ambientale connessi con i procedimenti produttivi in atto e con quelli venturi che, auspichiamo, possano essere forieri di nuovo di sviluppo per l’intera zona e rispettosi di un territorio che non può più sostenere attività impattanti. Le associazioni ripongono la loro fiducia in quel percorso integrato che dovrà portare alla istituzionalizzazione del loro ruolo e della loro funzione nell’ambito delle tematiche che riguardano la salute dei cittadini e l’ambiente che ci circonda attraverso un sistema di coinvolgimento permanente, segnato dalla chiara e dettagliata definizione dei programmi politici relativamente alle suddette tematiche e dalla conseguente assunzione di impegni e responsabilità coerentemente con le posizioni espresse ed i percorsi intrapresi.
Pisticci lì 24-10-2012
Nessun commento:
Posta un commento