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domenica 14 agosto 2011

IL LUCANIA FILM FESTIVAL APPROFONDISCE IL DIBATTITO SULLA FILM COMMISSION CON IL DIRETTORE GENERALE DELL’APT GIANPIERO PERRI ED APRE ALLA LIBERAZIONE DEL CINEMA DALLE BARRIERE CHE NE PENALIZZANO LA FRUIZIONE PER I NON VEDENTI CON IL FELICE ESPERIMENTO DI PAOLO BRIGUGLIA



Nella sua lunga maratona attraverso i paesaggi dell’arte, della cultura e della creatività il Lucania Film Festival è riuscito anche ad aprire dei focus sull’impegno sociale e sull’attualissimo dibattito relativo alla costituzione della Film Commission in Basilicata. Teatro dello scambio di quelle idee capaci di creare ricchezza e costruire percorsi virtuosi, proposte e sinergie, il Terrazzo della Casa della Cultura con due momenti che segnano profondamente la storia di questa edizione del LFF.

La kermesse ha ospitato, nel pomeriggio del terzo giorno di lavori, un convegno sul cinema senza barriere, con l’obiettivo di aprire i confini della manifestazione ai non vedenti. E’ in questa direzione che s’inserisce l’esperimento di Paolo Briguglia. L’attore di Basilicata Coast To Coast ha accettato di cambiare la sua rappresentazione teatrale “Live Audio Drama” annullando la comunicazione visiva e le installazioni sceniche, mentre il pubblico veniva bendato ritrovandosi così sullo stesso piano di fruizione dei non vedenti, intervenuti al Festival attraverso il contributo dell’Uic (Unione italiana ciechi) di Basilicata. Il percorso alla ricerca di nuovi linguaggi di comunicazione in grado di annullare le differenze con la disabilità ha avuto grande successo, un impatto di sicuro effetto e proposte per una maggiore interazione con il prossimo Lucania Film Festival.


La sperimentazione di Briguglia era stata preceduta da un dibattito al quale sono intervenuti Angelo Camodeca, vice presidente regionale Uic, Mirco Mencacci, montatore d’audio e non vedente, Luciano Pegorari di Fal Vision Edizioni, una società che trascrive libri in linguaggio “braille”, Filippo Solibello, conduttore di Caterpillar su Radio Due. Tema: il cinema e tutto quanto si potrebbe fare per avvicinare la sua fruizione ai disabili visivi, ma anche agli audiolesi. Il cambiamento è possibile. Bastano alcune attenzioni tecnologiche ed in sede di produzione, una maggiore apertura mentale dei fruitori e soprattutto una rinnovata consapevolezza: il mondo de disabili visivi è fatto di normalità, ed anche il non vedere diventa una normalità che si può condividere.


In serata, invece,il LFF ha nuovamente orientato il suo focus sulla Film Commission, registrando uno straordinario contributo del Direttore Generale dell’Apt, Gianpiero Perri, intervenuto in un dibattito con il Direttore Artistico dell’evento, Rocco Calandriello, l’attore Domenico Fortunato ed un pubblico che ha interagito in maniera pertinente. 
Al LFF Gianpiero Perri ha voluto affidare un messaggio utile a chiarire la sua posizione sulla Film Commission. “Lo dico a scanso di equivoci: mi dichiaro pubblicamente incompetente di cinema. Quello della Film Commission – ha spiegato Perri – è un tema troppo specifico per essere affidato ai generali, in questo caso all’Apt. Ritengo, pertanto, che si debba puntare su competenze ben definite. E solo perché una Film Commission non esiste che si è ritenuto di chiedere di più all’Apt. Ma la promozione turismo fa marketing, l’arte è un’altra cosa”. Perri, insomma, si chiama fuori dall’ipotesi di avere un ruolo nella Film Commission, smentendo così alcune notizie circolate in questi giorni. Ma il direttore generale Apt non si sottrae dal dare un giudizio sul fermento creatosi intorno al tema. “Credo che finora – ha detto Perri - di utile ci sia stato il livello di partecipazione e confronto relativo al dibattito sulla Film Commission, per la quale i tempi sono davvero maturi e le produzioni indipendenti lo hanno dimostrato”. In questo senso la sua analisi è in perfetta sintonia con quella fornita il giorno prima da Sergio Rubini. “E’ per questa acquisita consapevolezza sulla serietà e complessità della questione – riprende a dire Perri - che il presidente De Filippo si sta muovendo con cautela, ma anche in maniera decisa. Credo che senza iniziative come il Lucania Film Festival non si sarebbe creato un terreno così fertile”. 

Anche il Direttore Artistico del Lucania Film Festival ha colto l’occasione per precisare quale dovrà essere il ruolo dei creativi lucani nella costituzione del nuovo soggetto, annunciando una novità nel percorso di partecipazione al dibattito sul tema. “Si è composto – ha detto Rocco Calandriello - un nucleo di personalità legate al mondo del cinema in Basilicata che intende approfondire l’aspetto legato all’istituzione della Film Commission e garantire alla Commissione regionale recentemente costituita la possibilità di confrontarsi con un sistema di  operatori che intende dare il suo contributo al percorso di definitiva creazione del soggetto. La Film Commission – è l’idea di Rocco Calandriello - dovrà inserirsi in un disegno molto ampio. In esso rientrano la formazione del grande pubblico attraverso la sensibilizzazione che si può ottenere sfruttando gli eventi festivalieri e la formazione degli operatori di settore e di chi aspira ad intraprendere questa strada con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e quindi delle giovani generazioni, anche nell’ottica di una imprescindibile valorizzazione dei nuovi linguaggi di comunicazione e delle opportunità offerte dalla rete web così da stravolgere il modello accademico e classico del cinema ed evitare di presentare un’offerta obsoleta. In sintesi la Film Commission non può essere realizzata sulla testa del pubblico e degli addetti ai lavori. Occorre comprendere, inoltre, che il cinema va percepito anche come pertinenza sociale ed economica, legata alle prospettive di sviluppo del settore ed all’indotto, altrimenti creeremmo una cattedrale nel deserto, un’organizzazione che nasce già sconfitta e che difficilmente sarà in grado di interpretare al meglio le immense aspettative che in essa riponiamo”.

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