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domenica 21 agosto 2011

Castellaneta: porte aperte al MUV Museo Rodolfo Valentino




Porte aperte martedi 23 agosto 2011 dalle ore 10,00 alle ore 24,00 al  MUV Museo Rodolfo Valentino di Castellaneta.
In occasione dell’85mo anniversario della morte del grande mito del cinema muto Rodolfo Valentino, la Fondazione che porta il suo nome organizza la 9a edizione di “Riccordando Rudy Valentino” che per la prima volta sarà organizzato nel museo a lui dedicato che resterà aperto sino a tarda notte, offrendo l’entrata gratuita per permettere agli ospiti di visitare questo piccolo ma interessante museo posto nella splendida cornice dell’ex convento di Santa Chiara, nel centro storico di Castellana.
Nel museo si potranno ammirare foto e locandine dei film interpretati da Rodolfo Valentino, vedere oggetti e addirittura la camera da notte di quando, ormai famosissimo ed ammirato da tutto il mondo, tornò a Castellaneta.
Alle ore 20,30 verrà proiettata in anteprima una riedizione rimasterizzata, con l’aggiunta del dialogo sonoro in italiano, del suo ultimo film “Il Figlio dello Sceicco“ del 1926, mentre nell’atrio del museo si esibirà Francesco Greco con il suo magico violino accompagnato al pianoforte da  Pierluigi Orsini.
Inoltre per l’occasione verrà inaugurato all’interno del museo un set cinematografico con picolo studio fotografico “Foto Nostalgia“, con gli abiti di scena dei più importanti film di Rodolfo Valentino realizzati dalla fondazione grazie alla collaborazione della Sartoria Tamburano di Castellaneta che ha offerto gli abiti e alla maestria artigiana di Franco Gravina che ha realizato le calzature dei vari abiti.
Chiunque lo desideri potrà diventare protagonista di un film di Valentino. Non è necessario aver frequentato l’Actors Studios e nemmeno avere doti particolari di fotogenia.
S’indossa il costume, il fotografo suggerisce la posa e il computer fa il resto: il cavaliere dell’apocalisse con la sua compagna verranno immortalati in una foto antichizzata.
Una giornata ricca di richiami per commemorare il Mito e, perchè no? diventare protagonista di un film di Rodolfo Valentino.
Info: 099.8493192, 347.5493021, 338.6322981 e 327.0576528.

La notte del 23 agosto del 1926 Rodolfo Valentino moriva di peritonite a soli 31 anni, dopo una appendicite malcurata, e nasceva Rodolfo Valentino, il divo del cinema muto.
Si narra che ben trentacinque donne si tolsero la vita, quaranta si dissero incinta ed un fattorino del Ritz di Parigi fu trovato morto nel suo letto coperto da foto dell’attore.
La morte di Rodolfo Valentino creò uno stato di isteria collettiva; i suoi funerali possono essere considerati il primo grande evento mediatico della storia del ‘900; tutto il mondo pianse il giovane attore, uomini e donne. Il 24 agosto la folla incominciò a radunarsi davanti alla camera ardente in cui il divo giaceva in ricchi abiti, trucco e capelli impomatati, nella speranza di rendergli l’estremo saluto. Le vetrate della sala mortuaria vennero sfondate, colpendo un centinaio di persone. Occorsero ben due giorni per far passare il corteo funebre ed innumerevoli carri per sgombrare la zona da quintali di fiori spediti da tutto il mondo; ci fu persino una camicia nera con una corona recante la frase “da Benito”, che scortò il feretro per tutto il percorso fino al treno che lo avrebbe portato a Los Angeles. Ad ogni sosta del treno nella città intermedia, esplodevano manifestazioni d'isteria collettiva.
Giunta alla meta, durante il servizio funebre il lavoro in ogni studio cinematografico della California fu interrotto per due minuti di raccoglimento. Le sue spoglie furono tumulate nella Corte degli Apostoli al Memorial Park Cemetery, nella tomba di famiglia gentilmente offerta dall’amica degli ultimi tempi: nessuno aveva infatti pensato alla tomba che avrebbe accolto le spoglie del mito. Fu il tributo che forse Rodolfo Valentino avrebbe gradito di più.
Da allora, tutti i giorni una dama vestita di nero, porta sulla sua tomba una rosa rossa; non si sa chi sia; lei lascia un fiore al fiore del cinema nascente.
Qualcuno giustamente sottolinea come il fato vuole che la sua nascita corrisponda con la nascita del cinema, nel 1895, e che la sua morte, nel 1926, pose fine del cinema muto, di cui lui fu la maggiore star maschile. Forse l’avvento del sonoro avrebbe smorzato l’alone di mistero del bel tenebroso, e Rodolfo Valentino non sarebbe più stato Rodolfo Valentino; ma l’uomo non ha avuto il tempo di saperlo: la sua vita, come una cometa, era passata veloce, illuminando la vecchia Hollywood del cinema di fortuna e dandole nuova vita, creando quella fabbrica dei sogni i cui miti regneranno incontrastati e fra questi la stella più luminosa, il mito Rodolfo Valentino.

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