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venerdì 1 febbraio 2013

Simposio 1: Matera, una città che rovescia i paradigmi

Cosa c’è di straordinario ed autentico in quell’itinerario che attraversa tutte le età dell’umanità? Cosa c’è di unico ed universale nel racconto di quel documento architettonico? Come trasmettere alle generazioni future ed a tutta l’umanità la prova della capacità di realizzare un ambiente adatto alla vita gestendo in modo accurato e parsimonioso le risorse della natura?
A queste domande si è cercato di dare una riposta al primo simposio organizzato dal Comune di Matera per allargare lo spazio della partecipazione al Piano di gestione del sito Unesco “Sassi e Murgia materana”.
“Questi simposi/laboratorio – ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce - sono stati pensati come Spazio Ideativo Partecipato per facilitare la discussione, il confronto e lo sviluppo di idee creative e condivise, in cui i cittadini, i componenti del Comitato di Pilotaggio e del Gruppo di Lavoro, i rappresentanti delle istituzioni e i “portatori di saperi” si confrontano sui temi individuati, per costruire una conoscenza profonda e sensibile, attualizzata e orientata. I simposi/laboratorio costituiscono la base per un Osservatorio permanente del sito Unesco, che avrà la funzione di monitorare l’efficacia delle azioni del Piano, sollecitare la progettazione partecipata delle future implementazioni ed edizioni del Piano, accrescere il processo di affezione e di consapevolezza nella comunità, raccogliere i saperi della comunità creando una rete di scambio di informazioni e di conoscenze”.
Subito dopo è intervenuta la Soprintendente ai Beni storici, artistici e demoetnoantrologici della Basilicata, Marta Ragozzino. “Per facilitare la stesura del Piano – ha detto Ragozzino - abbiamo scelto un percorso partecipato, articolato in tre simposi/laboratorio quali luogo dell’elaborazione, del confronto e dell’approfondimento. Infatti, pur essendo disponibile una quantità ampia ed eterogenea di conoscenze disciplinari e di esperienze relative al Sito e alle sue problematiche, manca una mappa delle connessioni. Questi incontri contribuiranno ad evidenziare le relazioni e le gerarchie tra temi, questioni, argomenti”.
Nel corso dell’affollato incontro è intervenuto, fra gli altri Pietro Laureano, autore del dossier di candidatura del sito “Sassi e Murgia materana” nel patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.
“Matera e, in particolare, i suoi antichi rioni di tufo, rappresentano insieme la capacità di un territorio a vivere in rapporto a momenti contrapposti, la vita e la morte, la luce dei giardini pensili e l’oscurità delle grotte, madre e killer dei propri figli. Se la modernità a cercato di separare l’arte dal lavoro, la luce da buio, i giardini dai luoghi di produzione, questa città, al contrario ha sempre convissuto con questi dualismi. Ed è questa la straordinarietà di Matera. Questa città può raccontare un futuro possibile rovesciando i paradigmi della modernità, ma deve poter ricreare il cantiere che ha portato alla nascita dei Sassi per rigenerare il patrimonio di conoscenze che oggi è patrimonio mondiale dell’umanità. Matera è tutti noi e ciascuno di noi”.
Manuel Roberto Guido, Direttore del servizio I della Direzione Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del MiBAC ha spiegato cosa sono i piani di gestione e le finalità. “I piani di gestione – ha detto il rappresentante del Mibac – ci consentono di passare da una tutela passiva a una tutela attiva. Tre le finalità: Mantenere nel tempo l'integrità dei valori che hanno consentito l’iscrizione nell’Unesco; Coniugare la tutela e la conservazione con lo sviluppo integrato delle risorse economiche locali; rendere compatibile un processo di integrazione fra diversi soggetti per il raggiungimento dello stesso obiettivo”. 
A chiudere i lavori della mattinata è stata Raffaella Poggiani Keller, Soprintendente per i Beni Archeologici della Lombardia, che ha illustrato il piano di gestione del primo sito Unesco italiano, l’arte rupestre della Valle Camonica. Nel pomeriggio si sono costituiti quattro gruppi di lavoro che domattina si confronteranno su un unico documento conclusivo. 

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