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lunedì 11 febbraio 2013

EDILIZIA: BENEDETTO (CD), IL RILANCIO PUO’ PARTIRE DAI PICCOLI PROGETTI

Il "piano per il rilancio del comparto delle costruzioni in Basilicata”, risollecitato dagli Stati Generali del comparto delle costruzioni, composti da Alleanza delle Cooperative Italiane, Ance Basilicata, Confapi Matera, Confapi Potenza, Confartigianato, Cna, Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, può partire dai piccoli progetti: in occasione della Legge Finanziaria Regionale 2012 il Consiglio Regionale ha approvato un ordine del giorno, sulla base di un mio emendamento trasformato in odg, con il quale la Giunta è stata impegnata a definire l’istituzione di un Fondo per la ristrutturazione-adeguamento di opere di edilizia privata”. E’ quanto sostiene Nicola Benedetto, capolista al Senato per il Centro Democratico. “In Basilicata, sulla base del 14esimo censimento Istat – aggiunge - ci sono 79.115 abitazioni da ristrutturare che rappresentano il 27,9% dell’intero patrimonio immobiliare privato, una percentuale tra le più alte in Italia. Tutto ciò – continua Benedetto – mentre la “caduta” dell’edilizia in Basilicata, nell’ultimo quadriennio, si rileva sommariamente e drammaticamente dalla contrazione di quasi il 40% degli investimenti privati in edilizia abitativa e non residenziale e dal decremento cumulato di oltre il 25% degli investimenti pubblici e che in parallelo la situazione occupazionale continua ad essere segnata da una inarrestabile emorragia di posti di lavoro, con più di 5 mila unità di lavoro equivalenti cancellati nello stesso periodo di riferimento, e dalla utilizzazione generalizzata di cassa integrazione e mobilità nella filiera industriale del cemento, dei prefabbricati, dei laterizi e degli infissi. C’è anche un altro aspetto non secondario segnalato nuovamente da costruttori edili e sindacati e riguarda – dice Benedetto – la necessità di sburocratizzare e ridurre i tempi relativi alle gare di appalto. In proposito, l’unica stazione pubblica appaltante in regione, accentrando ogni compito-funzione – aggiunge - rischia di aggravare ancora la situazione contrassegnata da lungaggini. Inoltre, bisogna mettere un freno al meccanismo del ribasso che provoca non pochi problemi alle imprese del territorio che proprio perché conoscono bene il territorio possono garantire maggiori risultati soprattutto a vantaggio dell’economia locale e dell’occupazione. Infine, ci preoccupa l’allarme lanciato qualche giorno fa dal sindacato edili della Uil: in 12 anni, i giovani edili (under 25 anni) sono passati dal 16% al 12%, a conferma che senza prospettive di valorizzazione professionale, le giovani generazioni non trovano spazio nei cantieri”.

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