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domenica 11 novembre 2012

UGL a manifestazione per difesa della provincia di Matera.

“L’Ugl di Matera ha partecipato alla importante manifestazione di oggi a difesa della Provincia di Matera che ha visto la presenza di tutte le Amministrazioni comunali e del Consiglio Provinciale. Il Governo può e deve tenere in grande considerazione la eventualità di una deroga al riordino istituzionale delle province nel ns. paese, non dimenticando che la regione Basilicata ha una estensione territoriale di 10.000 m2 che non giustifica affatto la presenza di una sola provincia in Basilicata”. E’ quanto dichiarano congiuntamente i segretari UGL, Luigi D’Amico e Giuseppe Giordano che hanno capeggiato con una folta rappresentanza all’importante evento. Per i sindacalisti, “il ministro Patroni Griffi nella sua visita in Basilicata, non ha scartato l’ipotesi di una soluzione che permetta ai lucani di non aggravarsi di costi e di eventuali disservizi per i cittadini, tenuto conto che una cerniera tra la Regione Basilicata ed il territorio, occorre averlo. Ci auguriamo che – proseguono i due leader dell’UGL -, la vicenda trovi una sponda nel buon senso del Governo e che tutte le istituzioni locali, gli stessi parlamentari, senza distinzione di ruoli e di colore politico, facciano muro a difesa della provincia di Matera. La città di Matera che per storia e tradizione si candida giustamente a capitale europea della cultura nel 2019, non può essere vessata e mortificata nel tentativo di spoliazione istituzionale della Provincia, ma l’UGL Basilicata auspica ed augura che la “ città dei sassi” possa continuare ad essere capoluogo di provincia sia in prospettiva del mantenimento delle due province che, nell’ipotesi scellerata di avere nella regione Basilicata un’unica ente locale provinciale. Ribadiamo a voce alta la ferma posizione dell’UGL Basilicata – concludono i segretari D’Amico e Giordano – nel ritenere convinti che il decreto è sbagliato. Non possiamo offendere la Nazione, ricordiamo che un illustre personaggio politico lucano, il senatore a vita, Emilio Colombo unitariamente come lui, ad altri padri costituenti, vollero almeno due province per ogni regione e dove non fu possibile, come la Valle D'Aosta, non ne previdero alcuna. Apprezziamo, concordando totalmente, questa netta affermazione fatta dal sen. Cosimo Latronico".

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