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venerdì 30 novembre 2012

Petrolio, bugie e videotape

Bolognetti: La petrolizzazione della Basilicata patrocinata dalla Presidenza della Repubblica e da Assomineraria.

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani(In sciopero della fame dal 24 ottobre, a sostegno dell’iniziativa nonviolenta di Rita Bernardini e Irene Testa per ribadire la necessità di un provvedimento di amnistia per porre subito fine all’illegalità in cui versa la giustizia italiana e la sua appendice carceraria).
“Ricerca, sviluppo ed utilizzo delle fonti fossili”, questo il titolo di un convegno che si svolgerà tra Potenza e Marsiconuovo sotto l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Assomineraria, di Confindustria Basilicata e della Fondazione Enrico Mattei. Una tre giorni che può vantare sponsor quali Medoil Italia S.p.a, Apennine Energy srl, Fiumano Toma Trivellazioni e la Reale Mutua Assicurazioni. La location, decisamente appropriata, sarà il Teatro Stabile di Potenza. Tra coloro che si alterneranno nei vari panel non una voce seriamente fuori dal coro e di certo qualche macroscopico conflitto d’interessi. Insomma, un convegno dove si fa davvero fatica a non intravedere l’ombra nera rappresentata da coloro che vorrebbero trasformare la Lucania Fenix in Hub petrolifero. Tra i panel più interessati troviamo di certo quello intitolato “Politiche attive di tutela e prevenzione ambientale. Innovazione nella gestione ambientale. Formazione professionale”. Un dibattito, quest’ultimo, che vedrà seduti allo stesso tavolo l’illustre rappresentante di Assomineraria Giuseppe Tannoia, il direttore dell’Agenzia per l’ambiente Raffaele Vita, il magnifico rettore dell’università degli studi di Basilicata Mauro Fiorentino e il senatore Filippo Bubbico firmatario di un appello pro d’Al-Eni, pardon pro D’Alema. Senatore Bubbico che tra l’altro è autorevole membro di quella commissione industria del Senato, che giorni fa ha raccolto il grido di dolore dell’Amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni, il quale a gran voce ha richiesto “una semplificazione del quadro regolatorio, in modo da consentire le attività estrattive in particolare in quelle zone del Paese che risultano ricche di idrocarburi”. Non mancherà la presenza del Presidente della Giunta regionale Vito De Filippo, che ha subito nei giorni scorsi l’affronto di vedersi bocciare la cosiddetta moratoria petrolifera varata ad agosto. Ci sarà - e come sarebbe potuto mancare – anche il Ministro dell’Industria, pardon dell’Ambiente, Corrado Clini. Il titolo stesso del panel suona come uno sberleffo nei confronti di chi da anni denuncia gli effetti collaterali sull’ambiente e sulla salute umana prodotti dalle attività di estrazione idrocarburi nella Valle dell’Agip e nella valle del Sauro. Questo avviene in una regione dove da 15 anni non c’è traccia alcuna di quella “anagrafe dei siti da bonificare” prevista nel 1997 dal Decreto Ronchi”, dove nel 2000 venivano censiti oltre 400 siti contaminati dalle attività di estrazione e trasporto idrocarburi e dove chi denuncia l’inquinamento di un invaso finisce sotto processo in barba alla Convenzione di Aarhus. Chissà se in uno dei vari panel, che possono vantare l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica e di Assomineraria, qualcuno ci parlerà della sorgente Acqua dell’Abete o del Pertusillo, dei Fanghi di Corleto o di trivellazioni effettuate a ridosso di centri abitati. Di certo non sarà presente nessuno degli esperti che in questi anni hanno sottolineato i rischi connessi ad attività estrattive, effettuate in una regione che è un unico bacino idrico di superficie e di profondità. Assente, non sappiamo quanto giustificato, l’attore lucano Rocco Papaleo reduce dai successi dello spot Eni e del film “Basilicata coast to Coast”, sponsorizzato da quei mecenati della Total. Peccato, ma a farci ridere - ne siamo certi - provvederanno quelli del GAST(Gruppo di ascolto su attività estrattiva idrocarburi), al quale qualche tempo fa abbiamo risposto con il nostro CATSI(Centro di ascolto territori sfruttati e inquinati).

E proprio noi del CATSI(amari) denunciamo che nel corso del 2011, e precisamente in data 30 settembre, l’Arpab comunicava alla Regione Basilicata e al Comune di Viggiano l’emissione di inquinanti oltre i limiti soglia provenienti dal Centro Oli Eni. Rilievi di sicura attendibilità in quanto segnalati dalla stessa Eni all’Arpab e che nessuno ha ritenuto di dover far conoscere ai cittadini. Ennesimo esempio nella Basilicata Saudita di informazioni trattate come materiale “top Secret”. W l’Italia, W Scaroni, W Cefis!!! P.S. Agli obiettivi dello sciopero della fame in corso aggiungo la richiesta alla Regione Basilicata di porre immediatamente fine all’ultra decennale assenza dell’anagrafe dei siti da bonificare, prevista fin dal lontano 1997 dal “Decreto Ronchi”.


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