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martedì 27 novembre 2012

SOS COSTA JONICA

La realizzazione dei porti turistici ha segnato, inesorabilmente, il punto di non ritorno 
Più si leggono le relazioni, delibere e studi vari, relativi al Porto degli Argonauti e più si ha la certezza che il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata si può tranquillamente eliminare facendo risparmiare, così, milioni di euro. 
Infatti leggendo lo “Studio della dinamica costiera” redatto dalla Modimar srl per conto della Nettis Resort e fatto proprio dal Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata nel 2002 si resta, a voler essere gentili, senza parole. 
Riportiamo alcuni stralci dello studio in cui si dice che: 
“Il porto turistico di Pisticci verrà localizzato in destra idrografica della foce del Basento, all’interno dell’ampia falcata sabbiosa che si sviluppa da Ginosa Marina (a Nord-Est) sino a Rocca Imperiale (a Sud-Ovest). 
… L’unità fisiografica è attualmente interessata da marcati fenomeni erosivi ... 
… Alla luce di tale stato di cose l’inserimento del porto … appare di ardua realizzazione.
Per cui tale opera è stata concepita nella duplice ottica di rendere minimi gli effetti negativi indotti dalle opere foranee del porto (i bracci a mare) e contestualmente migliorare le condizioni del litorale nelle zone più soggette all’erosione … 
… L’ipotesi adottata in relazione al trasporto solido del Basento è quella che essa si ripartisca in modo non simmetrico in destra (Pisticci) e sinistra idrografica (Metaponto). In particolare si ipotizza che il 60% della portata solida venga riversata a sinistra, mentre il restante 40% by-passi i moli foranei e raggiunga la parte Sud del litorale. 
… La configurazione della linea di riva simulata relativa all’anno 2015 mostra un arretramento medio in corrispondenza dell’abitato di Metaponto di 20 m circa, un modesto avanzamento (15 m circa) in corrispondenza del molo Nord-Est (lato Metaponto) ed una notevole regressione (40-50 m circa) a Sud del molo Sud-Ovest (lato Pisticci). Risulta evidente che per tale configurazione l’impatto dell’opera risulta abbastanza elevato soprattutto nella parte Sud-Ovest. 
… Al fine di attenuare il fenomeno erosivo soprattutto in tale zona è stata studiata una soluzione progettuale … e l’effettuazione di un ripascimento periodico di sabbia che interessa la parte Sud-Ovest per 800 m circa a partire dal molo Sud-Ovest. 
… Si può aggiungere peraltro, che in uno scenario a più lungo termine, non appena la sabbia accumulatosi a Nord del pennello inizi a by-passare l’opera stessa il fenomeno erosivo che interessa la parte più ridossata tenderà ad una rapida attenuazione. …” 
Non commentiamo quanto scritto ma chiunque, pur non essendo ingegnere o professore universitario, vedendo la foto della foce del Basento può tranquillamente rendersi conto che la situazione odierna è esattamente l’opposto di quanto prospettato dagli studi presentati dalla Nettis Resort.
Alla Modimar ci sentiamo di dire che, andando su Google Maps e digitando “foce Agri” (foto2) avrebbero visto gli effetti causati, sulla spiaggia di Scanzano, dai bracci del canale dell’Ittica Valdagri. Avrebbero risparmiato soldi ed evitato danni ambientali pagati oggi dalla comunità. 
Possibile che nessuno, visto gli effetti del canale dell’Ittica Valdagri, ha avuto il dubbio che la costruzione dei bracci del Porto degli Argonauti avrebbero potuto distruggere la spiaggia di Metaponto?
Perché non si è tenuto conto del parere negativo della Provincia di Matera? 
Perché l’ing. Greco continua a negare l’effetto distruttivo del Porto degli Argonauti? 
Può dire qualcosa il rettore dell’Unibas prof. Fiorentino?
Perchè i vari assessori regionali continuano a non voler applicare la fidejussione per i danni causati dal porto? 
Quando, gli amministratori e dirigenti regionali, pensano di rispondere al sindaco di Scanzano Jonico che a marzo 2012 ha denunciato l’arretramento della spiaggia di Terzo Madonna dopo la costruzione del Porto di Marinagri e al consigliere regionale Venezia che a luglio 2012 ha presentato un’interrogazione urgente sul Porto degli Argonauti? 
Possibile che i vari funzionari e dirigenti del Dipartimento Ambiente, dal dott. Sigillito al dott. Lambiase, non si siano resi conto che gli studi presentati dalla Nettis Resort e fatti propri non erano veritieri? 
E’ una coincidenza che il dott. Sigillito dopo aver autorizzato, come Dipartimento Ambiente, la costruzione del Porto degli Argonauti è passato all’Arpab che doveva far rispettare le delibere regionali? 
L’aspetto tragico è che il Dipartimento Ambiente, l’Arpab e la Regione Basilicata gestiscono allo stesso modo anche le situazioni legate a Tecnoparco, Fenice, Centro Oli Viggiano, Itrec e smaltimento rifiuti vari, con l’aggravante che in tutti questi casi oltre al danno ambientale c’è anche quello sanitario con inquinamento dell’aria, delle falde acquifere e conseguente aumento dei tumori. 
Rinnoviamo l’invito a non buttare più soldi pubblici a mare ma che a pagare siano coloro che hanno causato il danno (Argonauti per Metaponto e Marinagri per Scanzano) o chi non ha controllato e fatto rispettare delibere regionali.

Metaponto 27 novembre 2012

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