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sabato 17 novembre 2012

“Bosco Difesa Grande: una risorsa, un bene, un’opportunità. Per una buona gestione forestale”

Si è tenuto giovedì 15 novembre presso le Officine Culturali “Peppino Impastato”, in via San Vito Vecchio, 8 a Gravina in Puglia l’incontro/dibattito “Bosco Difesa Grande: una risorsa, un bene, un’opportunità. Per una buona gestione forestale”. 
Una massiccia presenza di pubblico e di autorità, una chiara ed inequivocabile manifestazione di affetto e di voglia di riscatto di una intera comunità nei confronti del suo amato “bosco”. 

Promosso dal movimento di cittadinanza attiva “Bosco-Città. Io ci tengo”, l’incontro/dibattito aveva come obiettivo la sensibilizzazione delle istituzioni e della comunità locale circa la gestione, la conservazione e lo sviluppo sostenibile delle aree verdi, in particolar modo del Bosco Comunale “Difesa Grande”, un polmone verde di oltre 1800 ha, che quest’estate è stato funestato da un devastante incendio. Ad apertura del convegno, moderato dal giornalista Domingo Mastromatteo, il Vice sindaco e Assessore con delega al Bosco, Gino Lorusso ha ribadito che la problematica bosco è al centro dell’agenda comunale. Infatti a breve saranno pronti i lavori del centro visite e della rete senti eristica; inoltre sono bloccati in Regione importanti finanziamenti a causa di una legge regionale che dovrebbe essere invece rivista. Si chiederà alla Regione Puglia una deroga per poter effettuare i lavori di selvicoltura almeno nelle zone non percorse dagli incendi. Sulla cittadinanza attiva e sulla necessità che sia la comunità a farsi carico del rilancio del bosco, è intervenuto l’Assessore Provinciale, Vito Giampetruzzi. Il Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Cesare Veronico, parla di una storia “romantica” che ha tutti i presupposti per avere un lieto fine. Sottolinea la necessità di partire subito con gli investimenti post-incendio e ha dato la sua disponibilità per un protocollo d'intesa tra il Parco ed il bosco “Difesa Grande”. La vera sfida da vincere, come per l’intero Parco, è la valorizzazione. Uno degli interventi più significativi e di grande impatto emotivo è stato quello del Pr. Dir. Giuseppe Nicola Silletti, Comandante Regionale Corpo Forestale dello Stato, il quale ha puntato il dito sull’assenza di una gestione forestale, ricordando ai presenti che il bosco di Gravina non è mai stato gestito come la selvicoltura richiede, la quale richiede studi fatti da professionisti seri. Ogni Comune è obbligato a fare un progetto di assestamento forestale e anche l'industria boschiva ritorna utile qualora si usino i canoni della scienza. Ci vogliono persone con scienza e coscienza per fare una buona e sana gestione, ed è questo il segreto. I problemi sono di altra natura e vanno ricercati nel rapporto con l'uomo nel corso dei secoli. Assicurare al bosco una buona gestione significa assicurargli una buona vitalità. I nemici del bosco? Spesso il cattivo burocrate e il tecnico con poca coscienza. Un Bosco, come appunto quello di Gravina, non gestito negli ultimi vent’anni e che oggi si presenta in pessime condizioni di degrado e di abbandono. Molto importante anche il contributo video fornito dal Direttore Parco Gallipoli Cognato, Marco Delorenzo. Un’intervista video al direttore di uno dei parchi più belli e meglio gestiti nel sud Italia. Un contributo di buone pratiche e di sana gestione. Un bosco che non subisce incendi dal 1900. Un Parco che sa dialogare con la comunità locale e che vede proprio negli usufruitori del bosco, contadini e allevatori, i primi guardiani e garanti della sicurezza. Il direttore punta dritto sulla necessità di avere una cabina di regia che si occupi solo del bosco, un ufficio dedicato con persone preparate e lungimiranti che sappiano garantire equilibrio tra natura e sviluppo. Nella seconda parte dell’incontro/dibattito, la parola passa ai tecnici. Il primo a relazionare è Oronzo Antonio Milillo, Presidente Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali di Bari. Con disappunto sottolinea che è la burocrazia, la cattiva burocrazia che diventa un ostacolo insormontabile per i tecnici. Il bosco se diventa un peso questi episodi saranno all'ordine del giorno. Ricorda anche che bisogna imporre una nuova politica forestale , ad iniziare dalla Regione Puglia, dove non c'è nessun tecnico forestale come Dirigente. Invita gli Amministratori e Tecnici a costruire subito un tavolo tecnico, in maniera rapida e con strumenti innovativi. Ospite gradito è Carmine Cocca, Presidente della Federazione degli Ordini dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Basilicata. Cocca analizza le problematiche delle aree limitrofe ai Parchi, dove spesso si compiono i maggiori disastri ambientali. Invita l’Amministrazione Comunale ad investire sul bosco, risorsa preziosa non solo come presidio della biodiversità, ma anche come fonte di sviluppo e volano per l’intera comunità locale. Il Presidente SIGEA Puglia, Salvatore Valletta, inserisce il bosco in un discorso di “rete”. Un bene prezioso da valorizzare e proiettare in un contesto murgiano, così povero di aree boscate tanto importanti quanto il “Difesa Grande”; bisogna digerire questa forte amarezza, questa forte sensazione di distruzione e trasformarla in voglia di riscatto. Occorre mettere in campo una pressione forte e lavorare per abbattere le criticità e trasformarle in opportunità. Il dottore Forestale Filippo Moretti passa a rassegna le “buone” pratiche in bosco. La “non gestione” del bosco comporta, in primo luogo, il suo abbandono, che in tal caso diviene res nullius (cosa di nessuno) ed è sottoposto a un diffuso degrado per l’attacco di interessi speculativi. In secondo luogo, l’allontanamento dell’uomo dal bosco implica la lenta ma inesorabile scomparsa dei saperi locali e del binomio uomo-bosco per quanto concerne l’economia locale e la cura del territorio. Ricorda l’importanza di mettere a punto subito un efficace Piano di Gestione, cosa diversa dal Piano di Gestione del SIC, nonché la necessità di creare nuovi strumenti con una visione a lungo termine del bosco, inteso anche come risorsa legnosa. Il convegno ha anche evidenziato un’altra criticità, la necessità di un paino marketing e di una comunicazione ambientale che sappia pensare al “bene bosco” come occasione di promozione dell’intera area murgiana. Queste le tematiche affrontate dal Nico Marvulli, appartenente a di “Bosco-Città. Io ci tengo”, dottore forestale ed esperto di comunicazione e marketing ambientale. Vi è la necessità di ripensare alla risorsa boschiva in chiave moderna e proiettarlo in una dimensione di turismo ambientale e sostenibile. Una risorsa e ricchezza che può veramente rappresentare una seconda occasione per il Bosco. Per garantire il turismo, però, c’è in primis la necessità di garantirgli sicurezza, dotarlo di infrastrutture e di attrattive. Solo così diventa un bene spendibile nel mercato.
Gli interventi terminano con Umberto Zuccaro, gruppo Scout Gravina 1, e Francesca Mancini, fondatrice dei "Diritti della Natura - Italia". I saluti finali e le conclusioni sono state affidate al Sindaco di Gravina in Puglia, Alesio Valente, che ringrazia gli organizzatori del convegno, “Bosco-Città. Io ci tengo” apprezzando l’impegno e le iniziative, perché quello di cui la città ha bisogno è proprio una partecipazione attiva, e a nome di tutta l’Amministrazione Comunale ringrazia e sottolinea il lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine e da tutti coloro i quali sono intervenuti nelle operazioni di spegnimento del terrificante incendio del mese di luglio. Dobbiamo avere il coraggio di fare grandi scelte, perché in questa città non siamo stati capaci di creare un modello innovativo. Ricorda, inoltre, che è necessario costituire un ufficio comunale che si occupi esclusivamente del bosco.
Bosco “Difesa grande”: un bosco insicuro e non protetto, predato da bracconieri e impoverito da tagli abusivi di legna; un bosco che ogni estate è in pericolo causa piromani; un Bosco abbandonato che non ha nessun segno di vita antropica, nessun custode e nessun filtro. Un Bosco SIC, Sito di Importanza Comunitaria, dal 1998; patrimonio boschivo di rara bellezza ed unicità, che con i suoi oltre 1800 ettari è tra i più grandi complessi naturalistici della Puglia. 
Questo importante convegno ha messo in luce la necessità di una nuova gestione forestale e la necessità di una maggiore sinergia tra gli Enti preposti. È emersa la necessità di riprogettare in chiave moderna il Bosco “Difesa Grande”, e di dotarlo di strumenti efficaci e moderni di gestione forestale, primo fra tutti l’ormai improcrastinabile “PIANO DI GESTIONE FORESTALE”, strumento che consente di pianificare e regolamentare le attività forestali allo scopo di perseguire la tutela ambientale attraverso la salvaguardia ed il miglioramento dei boschi esistenti, l’ampliamento dell’attuale superficie boschiva, la razionale utilizzazione dei boschi e dei pascoli, la valorizzazione economica e l’ottimizzazione dell’impatto sociale. L’obiettivo di un Piano Forestale è la razionale gestione di tutte le attività attuabili in territori boscati, in piena coerenza con le indicazioni suggerite dalla normativa vigente in materia. Per raggiungere tale obiettivo è necessario che vengano valorizzate tutte le funzioni che un bosco svolge.

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