Per l'occasione il giovane pizzaiolo e padrone di casa Bartolo Cappiello presenterà le sue originali e particolari interpretazioni sul tema della pizza lucana, rigorosamente realizzata con semole rimacinate di grano duro 100% lucano ed ingredienti e condimenti provenienti dal territorio.
Una pizza a Km zero per trasferire, ad un piatto non proprio tipico del nostro territorio, tutto il sapore e la bontà delle migliori produzioni locali.
Per la Condotta Slow Food di Matera è una occasione per rilanciare il tema del valore dell'agricoltura lucana, con prodotti che nulla hanno da invidiare alla concorrenza, soprattutto estera.
Un modo per sottolineare l'importanza dell'agricoltura locale, una economia che va sostenuta e rilanciata con buone pratiche e maggiore attenzione, perchè sull'agricoltura e sul turismo agroalimentare si giocano molte delle chances di sopravvivenza della nostra regione, ricca di biodiversità agroalimentare e di produzioni di eccellenza legate al territorio.
Un invito anche a scoprire i produttori, oltre che i prodotti, perchè dietro produzioni di qualità ci sono sempre persone che fanno bene, con passione, il proprio mestiere.
Per l'occasione le pizze lucane, preparate con formaggi, salumi, verdure, legumi e semole della nostra regione, saranno abbinate alle pregiate Olive infornate di Ferrandina, Presidio Slow Food, messe a disposizione da una delle aziende storiche del territorio materano, il Frantoio Lacertosa, ed accompagnate dal pregiato Rosato “Il Rogito” di Cantine del Notaio, che ha inteso aderire e contribuire alla serata per promuovere l'attenzione alle produzioni lucane di eccellenza.
Per la serata i posti sono andati esauriti in pochi giorni, a testimonianza di una attenzione sempre maggiore verso le produzioni lucane: per questa ragione la Condotta ha deciso di bissare, il prima possibile, l'evento, per continuare nella attività di promozione di prodotti e produttori lucani e per continuare a sensibilizzare i materani al consumo di prodotti certificati e di qualità, per sostenere l'agricoltura locale e promuovere, sempre più, la cultura del cibo buono, pulito e giusto.
