Referendum sulla legge elettorale: pacco, doppio pacco e contropaccotto

Le divisioni sul referendum elettorale all’interno del Pd sono note da tempo, mostrarsi ora contriti e rammaricati per la discutibile decisione della Corte costituzionale dà già l’idea del classico ‘pacco’.Attaccare con tanta veemenza il Presidente Di Pietro per aver giustamente criticato chi ha impedito ai cittadini di esprimersi, mentre in realtà si gioisce per lo scampato pericolo di far saltare gli strani equilibri della nuova maggioranza Pdl, Pd e Udc, è proprio un doppio pacco.  La Costituzione tutela il referendum e non si può ignorare la volontà di un milione e 200 mila cittadini. La bocciatura della Consulta, che da giorni era stata anticipata e magari anche caldeggiata, è una sconfitta per le istituzioni democratiche. Per questo l’indignazione dell’Italia dei Valori è legittima e doverosa. Chi invece fa spallucce, come il Pd, annunciando buoni propositi e biasimando le voci di dissenso, rafforza l’idea che gli italiani siano stati vittime di pacco, doppio pacco e contropaccotto. Per questo vorremmo evitare che arrivi anche il contropaccotto finale, con un accordo in Parlamento per occuparsi di riforma elettorale solo al fine di scrivere l’ennesima ‘porcata’, o ‘cinghialata’, che ci faccia tornare alla Prima Repubblica.  A noi interessa liberarci della legge Calderoli e continueremo ad impegnarci per questo in ogni sede, a partire dalle piazze, nella convinzione che prima si restituisce la parola ai cittadini, meglio è.