La testimonianza degli apicoltori – in particolare di Ivan Guida, giovane
operatore lucano del settore – non è da sottovalutare, soprattutto adesso ed in
Basilicata, terra sempre più desertificata ed abbandonata dai suoi già pochi
abitanti. Alcuni giorni fa sono state riportate sulla stampa locale alcune
preoccupanti dichiarazioni di Ivan. Il giovane apicoltore ha dichiarato
l’intenzione di abbandonare l’attività che svolge nel metapontino e spostarla
nelle aree interne o in Calabria per tentare di sopravvivere, lui e le sue
api.La sua produzione è diventata impossibile da realizzare poiché le api
muoiono a causa della presenza di alcuni fitofarmaci largamente usati
nell’agricoltura “convenzionale” (o “integrata”, come vorrebbero farla chiamare
adesso …). Sostanze che a detta di chi le produce (e del Ministero della Sanità
che ne autorizza l’uso) non dovrebbero lasciare traccia nell’ambiente e che
dovrebbero degradarsi a molecole biologicamente inattive.
Purtroppo in Basilicata i monitoraggi ed i dati ambientali si ritiene che non interessino a nessuno! Sistematicamente omessi o, al più, “aggiustati” a secondo delle necessità. Ed anche in merito ai fitofarmaci e della loro presunta “innocua” presenza nelle acque superficiali e sotterranee, come per i derivati del petrolio o delle attività di Fenice a Lavello, in Basilicata nulla è dato sapere! Analizzando infatti il rapporto specifico dell’ISPRA si scopre che la Basilicata non ha fornito i dati richiesti. Eppure di strutture pubbliche capaci di assolvere al compito ne esiste (o esisteva?) più di qualcuna!
Ed anche i già risicati servizi di assistenza tecnica e di sviluppo agricolo, ad esempio per l’uso razionale dei fitofarmaci o per l’agricoltura biologica (voluti e finanziati fortemente dalla Comunità Europea) sembrano siano condannati alla scomparsa o, almeno, opportunamente dis-attrezzati per incidere poco nella realtà, lasciando gli agricoltori nelle mani di chi vende loro i mezzi tecnici!
In allegato
MONITORAGGIO NAZIONALE DEI PESTICIDI NELLE ACQUE. DATI 2007-2008RAPPORTO FINALE ISPRA
L’ISPRA realizza il rapporto nazionale sulla presenza di pesticidi nelle acque al fine di fornire su base regolare le informazioni sulla qualità della risorsa idrica in relazione ai rischi di tali sostanze. La realizzazione del rapporto è il risultato di una complessa attività che coinvolge le Regioni e le Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente, che effettuano le indagini sul territorio e trasmettono i dati all’ISPRA, che a sua volta svolge un compito di indirizzo tecnico, valutazione delle informazioni. Il rapporto presenta i risultati del monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque superficiali e sotterrane svolto negli anni 2007 – 2008, oltre a esporre l’evoluzione dello stato dei controlli regionali avvenuta negli anni, e le principali problematiche emerse nelle indagini.
Rispetto al rapporto di sintesi (ISPRA, Rapporti – N. 114/2010), pubblicato nel 2010, il documento tiene conto di dati regionali prima non disponibili e comprende l’appendice “Quadro di riferimento normativo” con l’illustrazione di alcune norme rilevanti per il monitoraggio in questione, in particolare sull’uso sostenibile dei pesticidi, in materia di tutela delle acque, sulle specifiche tecniche per le analisi dello stato chimico delle acque, sui prodotti biocidi. I dati della Basilicata non sono disponibili sia in questo che nel precedente rapporto di sintesi. Fonte: ISPRA. Per visualizzare o scaricare il rapporto vedi qui o vai alla pagina: http://www.isprambiente.gov.it:80/site/it-IT/Pubblicazioni/Rapporti/Documenti/rapporto_133_2011.html