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domenica 25 novembre 2012

Bolognetti: Arpab, Asp e Dipartimento ambiente verifichino il livello di radioattività a Tito Scalo.

Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani.

Il Sito di bonifica di Tito scalo torna a far discutere e non solo per operazioni di bonifica che continuano ad essere rinviate, ma anche per le novità che sono emerse nei giorni scorsi. Il geologo Vincenzo Briuolo, dopo alcuni rilevamenti effettuati in prossimità della famigerata vasca fosfogessi, ha denunciato la presenza di radio 226. Gli strumenti utilizzati dal geologo raccontano che i valori rilevati sono due volte superiori ai limiti previsti dalla legge. Alla luce di quanto va emergendo, forse gioverà ricordare l’enorme quantità di fosfogessi tutt’ora stoccati a Tito Scalo, che ricoprono una enorme ed abusiva discarica di fanghi industriali, a loro volta fortemente nocivi e che già da tempo hanno contaminato le falde acquifere e lo stesso torrente Tora. I fosfogessi, per chi non lo sapesse, sono residui delle attività di produzione di fertilizzanti e detergenti e sono classificati come rifiuti pericolosi. Trattasi di fosforiti contenenti anche radionuclidi quali Th232, Ra226, U238, in percentuali variabili in base al luogo di provenienza della materia prima. Sull’annuario Ispra 2002, alla voce “impatto radiologico dovuto alla lavorazione dei minerali fosfatici”, leggiamo quanto segue: “L’impatto radiologico dell’industria dei fertilizzanti è connesso con l’elevata concentrazione di U-238 nelle fosforiti e nei loro derivati. In passato erano presenti in Italia diversi impianti che producevano acido fosforico attraverso il processo a umido, con la formazione di fosfogesso come sottoprodotto; impianti che hanno cessato l’attività. Sono comunque presenti alcune aree in cui sono stoccati e smaltiti i rifiuti che possono rappresentare una potenziale sorgente di esposizione della popolazione”. Per completare il quadro occorre aggiungere che l'uranio 238 per decadimento dà origine all'uranio 234 e successivamente al radio 226. A sua volta il radio 226 si trasforma in radon 222. I fosfogessi possono rappresentare un rischio considerevole per la salute umana, visto che producono massicce quantità di radon.
La domanda che una volta di più torniamo a porre a chi deve, o dovrebbe, tutelare la salute pubblica è: quando? Sì, quando si provvederà a mettere davvero in sicurezza l’area di Tito e quando si procederà alla bonifica della vasca fosfogessi? E magari quando - se ancora è possibile - si risponderà alla domanda: chi ha devastato quell’area? 
All’Arpab, all’Asp e al Dipartimento Ambiente chiediamo di effettuare controlli immediati che diano risposte adeguate a quanto di grave emerge dai rilievi effettuati da Vincenzo Briuolo. Al momento tocca constatare - e per l’ennesima volta - l’assoluta assenza degli enti deputati al controllo ed alla tutela della salute pubblica.

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