Si
è concluso un anno vissuto pericolosamente per le imprese ed i
lavoratori e se ne apre un altro con prospettive tutt’altro che
incoraggianti. CONFAPI Matera rileva che, sul fronte occupazionale,
il 2012 si è aperto senza soluzione di continuità con il 2011, anzi
con un aumento delle situazioni di crisi aziendali, quindi di ricorso
alla cassa integrazione, alla mobilità, ai contratti di solidarietà.
In
tutta la provincia sta montando una tensione sociale che rischia di
acuirsi nei primi 6 mesi del 2012 e che viene alimentata da un calo
della domanda interna che riduce notevolmente il volume delle
attività.
Per
quanto riguarda, invece, i pagamenti della pubblica amministrazione,
appena scatterà nuovamente il blocco del Patto del Stabilità le
piccole e medie imprese andranno di nuovo in difficoltà e saranno
costrette a ricorrere ai prestiti bancari per finanziare l’attività,
trovandosi poi a combattere con l’aumento degli oneri finanziari,
da un lato, e con le difficoltà di accesso al credito, dall’altro.
Non
bisogna, tuttavia, abbattersi perché il tempo per rimediare c’è.
Se il futuro prossimo è pieno di incognite, occorre trovare nella
crisi le energie necessarie per venirne fuori e utilizzare i primi 6
mesi dell’anno per riorganizzare le attività e fare nuovi
investimenti nelle aziende, per poi ritornare competitivi sui
mercati.
Secondo
CONFAPI Matera occorre mettere le imprese al centro dell’agenda
politica, avendo ben presente che il problema occupazionale potrebbe
essere attenuato solo rafforzando il tessuto imprenditoriale locale,
cioè quello che da sempre, anche in periodi di profonda crisi, è
rimasto sul territorio, ha creduto in esso e si è ripreso ogni
volta.
Che
cosa può fare la pubblica amministrazione? Può creare un percorso
facilitato per la ripresa delle attività imprenditoriali,
predisporre delle convenienze localizzative non solo per attrarre
nuovi investimenti, ma soprattutto per le imprese che sono già
operanti su questo territorio.
I
suggerimenti non mancano: dalla riduzione dei costi energetici ad una
efficace sburocratizzazione, da un più agevole accesso al credito ad
un’equa politica fiscale, dal sostegno all’export al superamento
delle carenze infrastrutturali e del digital divide, eccetera.
Mettere
le imprese al centro significa orientare l’azione politica e
amministrativa verso le esigenze imprenditoriali, avendo di mira la
soluzione del problema occupazionale. In questo senso la Regione e il
Consorzio per lo Sviluppo Industriale possono giocare un ruolo
fondamentale, ascoltando le istanze delle imprese e lavorando con
esse per il territorio.