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martedì 10 gennaio 2012

Des Dorides il papa straniero già a fine mandato.




Quando il PDL annunciò le proprie perplessità sulla buona riuscita della nomina a direttore generale del più importante nosocomio lucano, “il San Carlo di Potenza”, del Prof. Des Dorides, la corte di centro sinistra si è scagliò contro le nostre critiche in maniera vile e strumentale.
Ricordo ancora i commenti rilasciati anche da uomini del centro sinistra, sul Quotidiano di Basilicata del 6 luglio 2011, che tuonavano contro una scelta imbarazzante da parte del Governatore lucano Vito De Filippo: “Tre pensieri diversi che diventano lo specchio di quello che nelle ore va delineandosi nell’opinione pubblica lucana: c’è chi plaude senza se e senza ma, c’è chi avanza rimostranze per la scelta del “Papa straniero” che penalizzerebbe “i bravi professionisti autoctoni”, e c’è infine chi senza mezze misure giudica, la nomina dell’ex direttore generale della Croce rossa italiana al San Carlo un atto di debolezza della politica lucana”.
Dopo circa sei mesi dal ricevimento del prestigioso incarico sembrerebbe che, da fonti giornalistiche e soprattutto dal pessimo momento che vive la Giunta Regionale, il neo DG del San Carlo sia pronto a fare le valige per avvicinarsi a lidi di Governo Nazionale sicuramente più tranquilli.
Certo bisogna dare atto al Presidente De Filippo che la scelta di Des Dorides al San Carlo è stata una scelta, per quanto incondivisibile, coraggiosa e autoritaria considerato il sistema clientelare che da oltre 20 anni regna nella nostra regione.
Purtroppo, per il Presidente, l’Assessore Martorano e l’intera Giunta Regionale, il momento della resa dei conti è arrivato e le ridicole spiegazioni offerte nella conferenza stampa di ieri, sembrano un paravento talmente sottile che difficilmente copre le disgrazie di questa cattiva gestione.
Tanto è dovuto ai lucani. Ho centinaia di volte denunciato tutti i malesseri della Sanità Lucana, partiti dall’inizio legislatura con la chiusura dell’Ospedale di Tinchi, alle ipocrite prese di posizione dello staff manageriale dell’Ospedale di Matera che in tutte le occasioni si è erto, nelle pronte risposte alle mie interrogazioni, a sostituto del buon Martorano, sino alla chiusura dell’Ospedale di Venosa il cui epilogo è già storia scritta e riscritta.
Il San Carlo, dopo la scialba e inesistente gestione De Costanzo, è pronto a dover cambiare di nuovo facciata per la rinuncia del prof. Dorides che, spacciato dal


Governatore come risolutore ed innovatore del sistema sanitario potentino, ha sondato il territorio ed alle mille difficoltà riscontrate, a mio modestissimo parere, ha assunto la decisione di lasciare la Basilicata.
Caro Presidente De Filippo ma Le è così difficile capire che la politica della poltrona assicurata ormai non regge più, soprattutto nel comparto sanitario, sempre più difficile da gestire, considerati i maggiori carichi di spese da sopportare e la costante emigrazione di migliaia di pazienti verso altre regioni dove operano Ospedali più specializzati e con liste di prenotazione più snelle? Lei, Presidente, non dico che dovrebbe accettare i nostri suggerimenti o le nostre critiche ma almeno le proposte dei suoi compagni di maggioranza come lo stimato collega Mazzeo Cicchetti che, come riportato nello stesso articolo, non risparmiò critiche ed osservazioni alla Sua gestione delle poltrone con il vecchio metodo delle oligarchie decisionali in barba agli interessi di un’intera comunità regionale.
Proprio per questo Suo modo di agire, assistiamo ad un continuo incremento del malcontento popolare come sta accadendo a Venosa, in questi giorni, dove, in piena notte è stato chiuso, furtivamente, un Ospedale che negli ultimi anni ha surclassato per attività sanitarie, numero di ricoveri e giornate di degenza, per interventi chirurgici e quant’altro altri Nosocomi che, forse per protettorati politici, non subiranno l’attacco feroce della Sua mannaia e del Suo Assessore alla Sanità.
Caro Presidente, non è con la chiusura indiscriminata di Ospedali che si migliora il sistema sanitario regionale e si riducono i costi. Lei, purtroppo, non ha alcun progetto, Lei non ha idea di cosa significhi sanità, assistenza ai malati, cura delle patologie e sollievo dalla sofferenza. Lei continua ad interpretare la sanità come strumento utile per sostenere la clientela e sistemare i suoi clientes.
Tutto quello che sta accadendo in Basilicata è una vergogna e Lei dovrebbe prendere atto di aver drammaticamente e miseramente fallito.
Torni a casa Presidente e si dedichi alla Sua filosofia, ai Suoi studi, con la premura di non prendere lezioni private dal Prof. D’Andrea, aspramente criticato dalla stampa nazionale, perché governare una grande Regione come la Basilicata è tutt’altra cosa.      

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