Basse
percentuali di raccolta differenziata nei comuni dei Parchi mentre
superano il 60 per cento quelle dei comuni dell’Alto Bradano
Abbiamo assistito, nel 2011, a veri e propri black out del
sistema di gestione dei rifiuti: spazzatura accumulata nei cassonetti
e per le strade, impossibilità di effettuare la raccolta per la
temporanea assenza di siti di smaltimento. Contemporaneamente abbiamo
assistito al lievitare dei costi di conferimento in discarica, ormai
stabile oltre le 200 euro a tonnellata, mettendo in crisi i bilanci
dei Comuni lucani che continuano a basare il sistema di gestione dei
rifiuti soprattutto sullo smaltimento in discarica.
Chi l’ha capito per tempo ed ha programmato una gestione
diversa, basata sulla separazione domestica dei rifiuti e sulla
raccolta differenziata dei materiali, oggi non solo non vede crescere
i costi di gestione del servizio ma vede in bilancio i risparmi reali
di una gestione più efficace ed efficiente.
Ne sono esempio i Comuni dell’Alto Bradano che,
coordinati dalla Comunità Montana, nel corso del 2011
sono riusciti a passare in tre mesi da percentuali di pochi punti ad
oltre il 60%. È per questo motivo che la settima
edizione lucana di Comuni Ricicloni ha voluto premiare i comuni
di Acerenza, Banzi, Cancellara, Forenza,
Genzano di Lucania, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio,
San Chirico Nuovo e Tolve in
quanto dimostrazione di come, anche in Basilicata, in tempi brevi e
con una grande partecipazione dei cittadini, si possono raggiungere
gli standard europei. Due sono le menzioni speciali conferite
all’Alto Bradano: Start Up, come incentivo a quei Comuni che
nel 2011 hanno deciso di avviare nel proprio territorio un sistema di
raccolta porta a porta, l’unico in grado di ottenere i
risultati attesi sia in termini di raccolta differenziata sia in
termini di recupero dei materiali, e “Modello
Territoriale” per aver avviato nel
corso del 2011 il primo progetto di
raccolta differenziata territoriale
in Basilicata che ha portato i suddetti comuni al raggiungimento di
percentuali superiori al 60%.
Il dossier
dell’ultima edizione lucana di Comuni Ricicloni, ha avuto il merito
di mettere in luce aspetti positivi e negativi, buone pratiche e
pessime abitudini. Significativa, in tal senso, la fotografia
scattata per le aree protette.
In Basilicata abbiamo 4 Parchi, due
regionali (Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri
del Materano, Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti
Lucane) e due nazionali (Parco del Pollino e Parco dell’Appennino
Lucano Val d’Agri Lagonegrese) con 56 Comuni lucani che vedono
protetto il loro territorio, in tutto o in parte, dalla presenza dei
Parchi. Comuni vetrina per l’intera regione, che si collocano sul
mercato turistico nazionale come eccellenze nel contesto lucano e
che, pertanto, dovrebbero essere gestiti come territori di
eccellenza, sperimentando le migliori forme di gestione orientate
dalla bussola della qualità territoriale.
Eppure, analizzando i dati, pare che la
gestione dei rifiuti – ad eccezione del Parco della Murgia
Materana il cui dato è fortemente e positivamente condizionato
dal risultato di Montescaglioso, Comune Riciclone 2011
insieme a Montalbano Jonico per aver superato il 50 per cento di
raccolta differenziata - non rientra nelle priorità di tanti Comuni
il cui territorio ricade, anche solo parzialmente, nel perimetro dei
nostri Parchi regionali e nazionali.
Il Parco regionale delle Chiese
Rupestri del Materano (2 comuni) presenta una percentuale del
29,06 per cento contro il 15,35 per cento del Parco
dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese (25 comuni), il
10,57 per cento del Parco nazionale del Pollino (24 comuni) e
il 3 per cento del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole
Dolomiti Lucane (5 comuni).
Dati preoccupanti, dai quali emerge la
necessità di continuare a lavorare per far sì che vi sia la
consapevolezza da parte di tutti, amministratori, cittadini e
imprese, che molto c’è da fare e che, solo con una seria
programmazione, è possibile uscire rapidamente da questo stato di
difficoltà, per puntare con decisione alla costruzione di un sistema
di gestione integrato che dia risposte moderne ad un problema antico.