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mercoledì 18 gennaio 2012

Aree Protette e Comunità Montana Alto Bradano: pessime abitudini e buone pratiche a confronto


Basse percentuali di raccolta differenziata nei comuni dei Parchi mentre superano il 60 per cento quelle dei comuni dell’Alto Bradano

Abbiamo assistito, nel 2011, a veri e propri black out del sistema di gestione dei rifiuti: spazzatura accumulata nei cassonetti e per le strade, impossibilità di effettuare la raccolta per la temporanea assenza di siti di smaltimento. Contemporaneamente abbiamo assistito al lievitare dei costi di conferimento in discarica, ormai stabile oltre le 200 euro a tonnellata, mettendo in crisi i bilanci dei Comuni lucani che continuano a basare il sistema di gestione dei rifiuti soprattutto sullo smaltimento in discarica.

Chi l’ha capito per tempo ed ha programmato una gestione diversa, basata sulla separazione domestica dei rifiuti e sulla raccolta differenziata dei materiali, oggi non solo non vede crescere i costi di gestione del servizio ma vede in bilancio i risparmi reali di una gestione più efficace ed efficiente.
Ne sono esempio i Comuni dell’Alto Bradano che, coordinati dalla Comunità Montana, nel corso del 2011 sono riusciti a passare in tre mesi da percentuali di pochi punti ad oltre il 60%. È per questo motivo che la settima edizione lucana di Comuni Ricicloni ha voluto premiare i comuni di Acerenza, Banzi, Cancellara, Forenza, Genzano di Lucania, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, San Chirico Nuovo e Tolve in quanto dimostrazione di come, anche in Basilicata, in tempi brevi e con una grande partecipazione dei cittadini, si possono raggiungere gli standard europei. Due sono le menzioni speciali conferite all’Alto Bradano: Start Up, come incentivo a quei Comuni che nel 2011 hanno deciso di avviare nel proprio territorio un sistema di raccolta porta a porta, l’unico in grado di ottenere i risultati attesi sia in termini di raccolta differenziata sia in termini di recupero dei materiali, e “Modello Territoriale” per aver avviato nel corso del 2011 il primo progetto di raccolta differenziata territoriale in Basilicata che ha portato i suddetti comuni al raggiungimento di percentuali superiori al 60%.
Il dossier dell’ultima edizione lucana di Comuni Ricicloni, ha avuto il merito di mettere in luce aspetti positivi e negativi, buone pratiche e pessime abitudini. Significativa, in tal senso, la fotografia scattata per le aree protette.
In Basilicata abbiamo 4 Parchi, due regionali (Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano, Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane) e due nazionali (Parco del Pollino e Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese) con 56 Comuni lucani che vedono protetto il loro territorio, in tutto o in parte, dalla presenza dei Parchi. Comuni vetrina per l’intera regione, che si collocano sul mercato turistico nazionale come eccellenze nel contesto lucano e che, pertanto, dovrebbero essere gestiti come territori di eccellenza, sperimentando le migliori forme di gestione orientate dalla bussola della qualità territoriale.
Eppure, analizzando i dati, pare che la gestione dei rifiuti – ad eccezione del Parco della Murgia Materana il cui dato è fortemente e positivamente condizionato dal risultato di Montescaglioso, Comune Riciclone 2011 insieme a Montalbano Jonico per aver superato il 50 per cento di raccolta differenziata - non rientra nelle priorità di tanti Comuni il cui territorio ricade, anche solo parzialmente, nel perimetro dei nostri Parchi regionali e nazionali.
Il Parco regionale delle Chiese Rupestri del Materano (2 comuni) presenta una percentuale del 29,06 per cento contro il 15,35 per cento del Parco dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese (25 comuni), il 10,57 per cento del Parco nazionale del Pollino (24 comuni) e il 3 per cento del Parco Regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane (5 comuni).
Dati preoccupanti, dai quali emerge la necessità di continuare a lavorare per far sì che vi sia la consapevolezza da parte di tutti, amministratori, cittadini e imprese, che molto c’è da fare e che, solo con una seria programmazione, è possibile uscire rapidamente da questo stato di difficoltà, per puntare con decisione alla costruzione di un sistema di gestione integrato che dia risposte moderne ad un problema antico.

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