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mercoledì 11 gennaio 2012

ACQUEDOTTO LUCANO, IN DIECI ANNI CONSOLIDATO IL PROGETTO Si è svolta oggi l’assemblea degli azionisti


“A dieci anni dalla determinazione con cui i Comuni stabilirono che a gestire il servizio idrico integrato, in tutta la regione, dovesse essere un’azienda lucana, la piccola Basilicata ha raggiunto grandi traguardi, nonostante le incertezze normative che hanno caratterizzato il settore dei servizi pubblici locali”. Lo ha affermato il presidente di Acquedotto Lucano, Antonio Anatrone, nel corso dell’assemblea ordinaria degli azionisti che si è svolta questa mattina a Potenza.
L’assemblea, ha approvato all’unanimità la relazione sulle attività e sugli investimenti illustrata dal direttore generale, Gerardo Marotta. Mentre, per quanto riguarda l’altro punto all’ordine del giorno, relativo al rinnovo delle cariche sociali, con voto unanime è stato deciso il rinvio alla prossima assemblea societaria, la cui data sarà stabilità nei prossimi giorni.

La riunione odierna, dunque, è stata l’occasione per tracciare un bilancio della società riferito non solo all’ultimo anno, “bensì – ha detto Anatrone - per volgere lo sguardo a ciò che è Acquedotto Lucano oggi, nel 2012, a dieci anni dalla sua costituzione. Con Acquedotto Lucano, la Basilicata ha realizzato un sogno durato cinquant’anni: quello di gestire autonomamente, riappropriandosene, una delle sue principali risorse identitarie”.

“Con Mitidieri al vertice della società – ha proseguito -, in questi anni è stata svolta un’intensa attività tesa a conferire un assetto definitivo all’organizzazione del personale. E’ stato dato un ruolo più forte ai Comuni, grazie ad alcune modifiche statutarie tese proprio a rinsaldare il ruolo decisionale e di controllo da parte dei soci”.

Nel suo intervento Anatrone ha posto in evidenza come “sul versante finanziario, Acquedotto Lucano è passato da una fase iniziale nella quale il sistema bancario guardava ad esso con qualche apprensione e sospetto, a quella attuale in cui ne è divenuto interlocutore affidabile ed apprezzato. Questa attenzione e la conseguente disponibilità a sostenerne gli investimenti sono sintomatici della sua crescita su un duplice piano: quello dell’immagine e quello della sostanza. Grazie a questa affidabilità, la società ha potuto conferire immediata liquidità finanziaria alle imprese appaltatrici ed ai fornitori, evitando che fossero le imprese a doversi fare carico di ulteriori oneri”.

La sinergia di intenti e di azione fra Acquedotto Lucano, Regione Basilicata ed altre istituzioni lucane sta producendo risultati proficui anche per quella che è stata denominata “la svolta energetica”, per fronteggiare gli elevati costi delle forniture energetiche, dovuti alla necessità di assicurare l’approvvigionamento idrico anche alle più piccole comunità insediate in territori difficilmente raggiungibili.
È stata avviata, in via sperimentale e per autonoma iniziativa aziendale, la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili (presso i potabilizzatori di Masseria Romaniello a Potenza e di Montalbano Jonico, e quello da fonte idroelettrica a Brienza) che hanno già consentito un beneficio economico di oltre 130 mila euro nel 2011. Inoltre, proprio alcuni giorni fa, la Regione ha stanziato 8,9 milioni di euro per finanziare 32 interventi nell’ambito del Progetto “Sole per l’Acquedotto Lucano”. Si tratta di importanti opere pubbliche che saranno realizzate utilizzando le risorse del Programma Operativo Fesr 2007-2013. Il provvedimento approvato dalla Giunta regionale è il primo importante tassello di una manovra più complessiva che vede coinvolti AL, Regione, AATO e SEL e che porterà, nel corso di alcuni anni, al sostanziale abbattimento dei costi energetici con vantaggi sia per l’utenza, sia per il bilancio della società oltre che per il bilancio della Regione.

“Nel corso degli anni – ha concluso Anatrone - il progetto di gestione autonoma della risorsa idrica lucana si è andato consolidando. L’auspicio è che ora, finalmente, ci possa essere un punto di arrivo, sia per effetto del recente esito referendario del 12 giugno scorso, sia in vista della conclusione del processo di riorganizzazione del servizio idrico integrato regionale, che ha preso avvio con la Legge n. 33 del 30 dicembre 2010 con la quale è stata individuata la nuova governance di gestione dell’intero servizio idrico della Regione Basilicata e che necessita dell’assunzione delle scelte strategiche operative atte a dare certezza alla materia idrica e all’attività del gestore”. 

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