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domenica 1 aprile 2012

L'intervento integrale del sindaco di Matera Salvatore Adduce proposto ieri sera nel corso della chiusura delle celebrazioni per i 150 anni dell'unita d'Italia.


Rivolgo a
S. Eccellenza il Prefetto della provincia di Matera dr. Luigi Pizzi, Al Sottosegretario prof. Giampaolo D’Andrea, a S. Eccellenza Arcivescovo Mons. Ligorio, Al Comandante della Regione Militare Sud dell’Esercito Italiano Generale Corrado Dalnizi, al Presidente della Provincia dei Matera Franco Stella, ai Parlamentari, ai consiglieri regionali, provinciali e comunali il mio saluto e un caloroso benvenuti a questa manifestazione.

E un benvenuti a voi Care concittadine, cari concittadini
Concludiamo con questa iniziativa le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Abbiamo vissuto un anno intenso. Abbiamo insieme, istituzioni e cittadini riannodato il filo a volte interrotto della memoria per riscoprire i valori della grande epopea del Risorgimento italiano.
LO ABBIAMO FATTO RINUNCIANDO ALLA VUOTA RETORICA PER OFFRIRE ALLE NUOVE GENERAZIONI UN MESSAGGIO RIGOROSO, RICORDANDO IL SACRIFICIO DEI TANTI GIOVANI E GIOVANISSIMI CHE ALLA META’ DEL 19° SECOLO SI IMMOLARONO PER UN IDEALE IN CUI SI FONDEVANO ASPIRAZIONE ALLA LIBERTA’, ALL’INDIPENDENZA , ALLA COSTRUZIONE DI UNA PATRIA DI UNA VERA NAZIONE E ALLA UNITA’.
Abbiamo onorato il tricolore che per un anno ha sventolato lungo le principali vie di Matera. Abbiamo riscoperto insieme quanto la nostra bandiera ci tiene uniti. Abbiamo attinto al messaggio autorevole del Presidente della Repubblica, a cui va il nostro deferente omaggio, che ha ripetutamente sollecitato ciascuno di noi a ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia collegando in modo inscindibile Risorgimento e Lotta di Liberazione contro il nazi fascismo come i due momenti della costruzione dell’Italia libera e unita.
E lo abbiamo fatto ispirandoci ai valori della pace, della pacifica convivenza, del rispetto dei diritti umani conquistati al prezzo di duri e sanguinosi sacrifici. Esplicitamente lo abbiamo detto: quando ricordiamo i tanti caduti di tutte le guerre lo facciamo onorando quei figli della nostra patria e assumendo l’impegno di lavorare, lottare per la pace, per la civile convivenza per il rispetto di tutti e di ognuno.
Dunque una grande occasione quella che ci è stata offerta da questo anniversario.
Ma anche un occasione culturale:
Musica, letteratura, convegni, cinema e tanto altro ancora.
L’Amministrazione comunale di Matera ha voluto celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia attraverso un ricco programma di eventi allestito con la collaborazione della Prefettura ricordandola la storia, e rileggendola con gli occhi della contemporaneità, inserendo le iniziative nel contesto della sfida che Matera ha lanciato di candidarsi a capitale della Cultura europea nel 2019.
Crediamo, infatti, che candidare per la prima volta una città del Mezzogiorno d’Italia a capitale europea della cultura abbia un importante significato non solo per la città di Matera e per la sua regione, ma anche e soprattutto per l’intero Paese.
In qualche modo anche questa sfida ha il sapore di un richiamo all’unità nazionale.
Non a caso, con la collaborazione della Soprintendenza ai Beni artistici, storici ed etnoantropologici della Basilicata, abbiamo portato il Carro della Bruna di Matera, il simbolo della nostra identità, della nostra storia alla grande esposizione sui 150 anni dell’Unità d’Italia allestita presso i suggestivi ambienti delle Officine Grandi Riparazioni di Torino. E’ stata una straordinaria esperienza perché ci ha consentito di promuovere la nostra città e la candidatura a capitale europea nello straordinario contesto di Torino e di quella celebrazione. Basti pensare che la mostra di Torino è stata vista da oltre 650 mila visitatori.
Ed è stato grazie alla presenza del nostro Carro della Bruna che ho avuto la possibilità di parlare all’intero Paese, attraverso i microfoni di Rai Radio3, dell’Unità d’Italia vista da una città del Sud e, in particolare, di Giambattista Pentasuglia, materano, unico lucano che partecipò alla spedizione dei Mille.
Ed è proprio intorno alla figura di Pentasuglia che, dal 7 al 12 marzo del 2011, abbiamo organizzato, a Matera, un ricco calendario di iniziative per celebrare i 150 dell’Unità d’Italia.
Insieme alla Prefettura di Matera ed a altri enti e associazioni abbiamo predisposto un programma ricco di iniziative eterogenee e rivolte a diversi pubblici. Nella Mediateca provinciale, a cura del Lions Club, è stata proposta la proiezione di documenti e reperti storici risorgimentali con la esposizione di testi e documenti del periodo pre e post unitario.
Nella sede del Circolo culturale La Scaletta, a cura della Deputazione di storia patria per la Lucania, Sezione di Matera, si è tenuto un incontro seminariale sul “1799. All’alba del Risorgimento italiano” con un concerto serale della Fondazione Orchestra Lucana.
Alle tante iniziative ha ampiamente contribuito l’Università degli studi della Basilicata con il programma “Disegnare l’Unità”.
Ampio è stato poi il coinvolgimento delle scuole e degli studenti che sono stati protagonisti di diverse iniziative. Come quella svoltasi nell’Auditorium di piazza del Sedile che ha visto una “Maratona musicale per l’Unità d’Italia”.
Ma la giornata più significativa per la città è stata quella del 17 marzo 2011, interamente dedicata alle celebrazioni dei 150 anni.
Una giornata iniziata la mattina presto al Parco Falcone e Borsellino con la marcialonga “La pace va per… corsa” con la presenza di don Luigi Ciotti dell’associazione Libera.
Subito dopo in piazza Pascoli raduno e corteo verso piazza Vittorio Veneto con rassegna dello schieramento da parte della massime Autorità, Alzabandiera e deposizione corone di alloro al monumento ai Caduti.
E poi la intitolazione della villa Comunale – Villa dell’Unità d’Italia con la inaugurazione del busto in bronzo dedicato a Giambattista Pentasuglia, collocato lì nel luogo frequentato dalle giovani famiglie con i bambini che giocano. Pentasuglia accanto al suo Generale, Giuseppe Garibaldi che ebbe per lui parole edificanti.
E ancora nel Chiostro della Prefettura la mostra “La cartapesta a Matera. Il Carro della Bruna”.
Sempre il 17 marzo, giornata densissima di iniziative nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi la presentazione del libro di Giovanni Caserta “Giambattista Pentasuglia, l’uomo, il soldato, le idee” e la esecuzione di brani musicali ispirati al Risorgimento Italiano da parte della Polifonica “Rosa Ponselle” e del Lams. Infine, al teatro Duni il concerto “Trilogia Popolare di G. Verdi” a cura dell’associazione Arterìa.
Ricordo con orgoglio la grandissima partecipazione popolare: cittadini di tutte le età a tutte le iniziative della giornata. Il segno di una grande voglia di guardare a questo compleanno non come a un mero evento celebrativo, ma come ad una straordinaria occasione di riflessione sul proprio passato, sul proprio presente e sulle prospettive di futuro che si aprono all’orizzonte.
Non sono mancate nel corso dell’anno altre iniziative come la tappa materana di cinque ciclisti di Pergine Valsugana (Trento) che hanno collegato in un ideale abbraccio le regioni d’Italia attraverso un giro d’Italia su due ruote . Partiti da Bezzecca, in Val di Ledro, il 25 maggio, i cinque ciclisti hanno attraversato tutte le regioni italiane percorrendo circa 130 chilometri al giorno. All’iniziativa hanno aderito 18 comuni italiani, fra cui anche Matera.
Particolarmente significativa la scultura ospitata per qualche giorno, in piazza Vittorio Veneto per ricordare il 21 settembre 1943, per i 150 anni dell’esercito italiano. L’iniziativa è stata organizzata dalla sezione materana dell’Associazione nazionale bersaglieri in collaborazione con il Comune di Matera. E poi i tanti incontri dell’Unitep, l’Università della terza età e dell’educazione permanente.
Il 3 ottobre, poi, il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, ci ha onorato con la sua presenza aprendo a Matera l’anno scolastico e per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Anche questa iniziativa ha visto il pieno coinvolgimento delle scuole e degli studenti che si sono esibiti in un emozionante concerto.
Altrettanto importante la nuova produzione di Opera Domani, "Nabucco, c'era una volta la figlia di un re" messa in scena la teatro Duni per iniziativa dell’Associazione culturale InCompagnia e del Comune di Matera. Il Nabucco di Giuseppe Verdi, l’opera esemplare di un autore che sentiva profondamente l’anelito alla libertà e all’indipendenza dei popoli, ha offerto ai bambini e ai ragazzi l’opportunità non solo di conoscere la musica di Verdi ma anche di approfondire le tematiche suggerite dal libretto e i temi del Risorgimento.
E oggi abbiamo l’onore di ospitare la banda dell’esercito della brigata “Pinerolo”. E per questa ragione ringrazio il comandante del Comando militare Esercito Basilicata, Salvatore Calderaro, che ha fortemente voluto questa iniziativa. Così come ringrazio la società Videouno di Matera che con il giornalista Pasquale Doria, ha realizzato il documentario su Giambattista Pentasuglia, Uno dei Mille.
La presenza qui delle più alte autorità dell’esercito italiano che ci hanno proposto questa degna conclusione lega ancora una volta un figlio della nostra terra, un militare ad una delle istituzioni più importanti della nazione. L’Esercito appunto.
Oggi chiudiamo le celebrazioni, ma le riflessioni sull’Unità d’Italia non finiscono qui consapevoli come siamo che quei valori risorgimentali vanno ancora coltivati e innaffiati giorno per giorno nelle scuole, nella società.
Perché, come ci ha voluto ricordare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, "I nomi del Risorgimento sono vivi, sono dentro di noi, ci appartengono”. E non dovranno morire mai.
Salvatore Adduce
Sindaco di Matera

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