“L’annuncio del vice presidente
della Giunta e Assessore alle Infrastrutture Mancusi di mettere a
disposizione un milione di euro aggiuntivo rispetto ai fondi già
stanziati dalla Regione per l’alluvione del Metapontino del 2011
insieme alla disponibilità di ricorrere ad una convenzione con gli
agricoltori al fine di consentire loro di eseguire direttamente
alcuni interventi minimi di messa in sicurezza degli argini dei fiumi
sono due azioni positive e rilevanti che accolgono le sollecitazioni
della Cia”.
E’ il commento del presidente regionale della
Cia-Confederazione italiana agricoltori Donato Distefano aggiungendo
che “il passo successivo deve essere una nuova legge per la
manutenzione del territorio”.
“Intanto – continua – il
riconoscimento del ruolo di agricoltori-manutentori del territorio e
quindi non solo della propria azienda rappresenta un salto di qualità
che va tradotto in provvedimenti unitari tra i Dipartimenti
Infrastrutture ed Ambiente in sinergia con le organizzazioni
professionali agricole. La cosiddetta riforma della governance
agricola deve diventare una priorità facendo in modo, come abbiamo
risollecitato solo qualche giorno fa al tavolo sul Consorzio di
Bonifica Vulture-Alto Bradano, che i Consorzi, riorganizzati,
costituiscano le strutture fondamentali per attuare un programma
territoriale di sviluppo rurale, in stretta sintonia con i titolari
delle aziende agricole ai quali affidare compiti specifici di
manutenzione”.
Nel ricordare che la Cia ha
“rispolverato” una proposta di iniziativa popolare
«Ristrutturazione del territorio nazionale e potenziamento
dell’agricoltura per il riequilibrio territoriale, produttivo e
sociale” presentata alla Camera dei Deputati nel giugno del 1994
con la raccolta di oltre 65 mila firme, Distefano anche in qualità
di vice presidente nazionale dell’Anbi (Associazione nazionale
bonifiche impianti irrigui), sottolinea che gli eventi alluvionali
nel solo 2011, dalle prime stime dell’Anbi, hanno prodotto danni
per oltre 3 miliardi di euro; è stato calcolato che in 40 anni, dal
1950 al 1990, si sono persi 8,5 milioni di ettari di suolo (un
consumo medio annuo di 213.349 ettari); nei quindici anni successivi,
dal 1990 al 2005 sono stati persi ulteriori 3,6 milioni di ettari (un
consumo medio annuo di 244.202 ettari).
Il piano proposto dall’Anbi per il
2011 contiene 2.519 interventi per una spesa complessiva di 5
miliardi 723 milioni di euro, di cui in Basilicata 27 interventi per
105milioni 766 mila euro.
Siamo consapevoli dell’entità della
spesa ma – continua il presidente della Cia e vice presidente
nazionale Anbi - è indispensabile individuare soluzioni idonee per
il reperimento delle risorse se non vogliamo comunque spendere dieci
volte di più nel giro di un triennio solo in termini di danni
provocati al territorio e alle attività produttive, per lo più
agricole, ed occupazionali. Pertanto, le azioni più urgenti da
effettuare sono: sistemazioni idrauliche, regimazione di fossi e
corsi d’acqua minori; rifacimento e ammodernamento delle reti di
bonifica; realizzazione, adeguamento e rifacimento briglie ed altre
opere di bonifica; realizzazione nuovi impianti idrovori;
consolidamenti arginali, stabilizzazioni degli alvei e delle sponde.
Nell’accordo programma tra Ministero all’Ambiente e Regioni –
ricorda - sono previsti Programmi di Ambito Integrato con la
mappatura dei bacini idrografici che specie nel Materano dove
scorrono cinque corsi d’acqua rappresentano un rischio sempre vivo.
Il programma di pulizia e sistemazione idraulico-forestale dei bacini
fluviali è pertanto una necessità se non vogliamo assistere
supinamente al ripetersi delle alluvioni”.
“Si percorra la via della pulizia e
dello scavo dei grandi e piccoli canali sui quali non si fa più
manutenzione da 30/50 anni. Devono essere puliti gli alvei e dove
necessario le sponde dagli alberi e dalla vegetazione che crea
ostruzione e pericolo in caso di piena. Riguardo al settore
agricolo, nello specifico si pensi alla rapida attuazione dei
progetti, delle iniziative già mappate e individuate di cui
all’accordo di programma Stato/regioni relativa alla valutazione ed
alla gestione del rischio alluvioni di cui alla direttiva CE 60/2007
recepita in Italia con il D.lvo 49/2010; gestione unificata del piano
di manutenzione e preservazione del territorio raccordando le varie
competenze in essere con il pieno ed organico coinvolgimento delle
aziende agricole e predisponendo i contratti di manutenzione e
fornitura di servizi agro meccanici in ambiti definiti e mappati.
Occorre porre immediato riparo e lavorare in tempi veloci –conclude
Distefano - per costruire un sistema ambientale realmente
sostenibile, valorizzando il ruolo primario dell’agricoltura quale
volàno di riequilibrio territoriale, produttivo e sociale”.