L’associazione Emanuele11e72, forte anche del riscontro avuto dalla popolazione delle varie comunità lucane, continua nel suo percorso a tutela dell’ambiente e della salute.
I dati delle analisi indipendenti, che attestano la presenza di sostanze inquinanti nel fiume Basento superanti i limiti imposti dalle normative nazionali, non possono e non devono cadere in fondo ai cassetti o secretati, ma devono rappresentare il punto di svolta per affrontare seriamente una volta per tutte una situazione troppo spesso sottaciuta ed un risveglio delle coscienze di noi cittadini.
I dati ora ci sono. Non ci sono scuse se non la nostra ignavia o la nostra cecità voluta.
Ma si può rimanere cechi di fronte alla morte? Noi, che come associazione abbiamo perso Emanuele a causa di questa cecità non tolleriamo le miopie.
Si muore in questa terra. La sofferenza è tanta. E mentre si piangono morti e malati di patologie tumorali qualcuno sulle nostre vite spezzate ci fa un business il cui giro d’affari è a parecchi zero.
Il nostro di denaro invece prende la strada delle cure e delle terapie mediche.
Questi giochi subdoli sulle nostre vite devono cessare.
La situazione dura ormai da troppo tempo tra l’indifferenza e l’immobilismo. Un immobilismo e un’indifferenza che costa vite umane. Nel solo 2007 nel territorio di Pisticci su 105 decessi
ben 55 sono dovuti a patologie tumorali. In un anno 55 vite, 55 persone sono morte.
Le morti o meglio le vite spezzate meritano rispetto.
La situazione ambientale del nostro territorio è realmente grave. Le immagini, i video testimoniano un territorio stuprato, violentato nel suo ecosistema di cui noi siamo parte integrante.
In tutto questo la Valbasento rappresenta un’area che, fondata su un modello di sviluppo industriale basato sulla chimica pesante e sul trattamento di sostanze tossiche-nocive, è l’emblema di un fallimento industriale e di un disastro ambientale sotto gli occhi di tutti ma che non ha visto mani adoperarsi per risolverlo.
Con queste scelte industriali poco sostenibili nella nostra comunità si sta perdendo l’UOMO.
Pensiamo sia giunto il momento di far fronte comune. E’ giunta l’ora di unirci per dar vita al comitato “ValBasento In-SOSTENIBILE” in cui la salute possa ritornare ad un essere un valore morale e pertanto non monetario e non barattabile.
Per quanto detto riteniamo indispensabile il contributo e la collaborazione di tutti noi invitando i cittadini, le associazioni, i rappresentanti politici, i medici (considerata la loro importanza nella
conoscenza delle patologie tumorali e dei suoi numeri), la chiesa e le altre istituzioni religiose ad un’assemblea che sancisca la nascita del comitato.
L'ambiente CI UNISCE.
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